Davide Licata è morto a soli 12 anni sul campo di basket dove si allenava con la sua squadra. Era marzo 2023 quando il giovane si è accasciato improvvisamente nella palestra della scuola Guarino di Favara, in provincia di Agrigento. Ora, sono state chieste nuove indagini per chiarire le circostanze della sua tragica morte. Il giudice Giuseppe Miceli ha respinto la richiesta di archiviazione per l’ipotesi di omicidio colposo, indirizzata al medico sportivo che aveva rilasciato il certificato di idoneità a Davide.
Leggi anche: Tragico incidente: morte due persone sulla statale del Brennero
Respinta l’archiviazione
Il punto centrale delle nuove indagini riguarda la mancanza di un defibrillatore nella palestra dove Davide si allenava. Secondo il giudice, è essenziale approfondire non solo la condotta del medico, ma anche la situazione della palestra. La legge prevede l’obbligo di avere un defibrillatore durante gli eventi e gli allenamenti delle associazioni sportive, ma questo dispositivo non era presente quel giorno.
Leggi anche: Covid e caldo, con l’estate aumentano i rischi per il cuore. Come proteggersi
Davide è morto per un‘ischemia miocardica. Una consulenza tecnica ha escluso un collegamento diretto tra la morte e il comportamento del medico indagato, portando la difesa a chiedere l’archiviazione del caso. Tuttavia, i genitori di Davide non si sono arresi. Hanno richiesto una nuova consulenza da Gaetano Thiene, esperto di cardiologia vascolare e noto per le sue perizie sui casi di Piergiorgio Morosini e Davide Astori, calciatori morti improvvisamente per problemi cardiaci.
Leggi anche: Tragico schianto in autostrada: “È morta! Aveva solo 24 anni…”
Thiene ha sollevato dubbi sulle modalità della visita medica, ritenendola superficiale. Ha inoltre sottolineato l’assenza del defibrillatore nella palestra, elemento cruciale e previsto dalla legge. Grazie a queste nuove informazioni, il giudice ha deciso di proseguire con le indagini per cercare la verità sulla morte di Davide.