Oltre 8.000 casi già registrati, con due morti in Brasile e tanta paura in tutto il mondo. Il virus Oropouche sta spaventando il Sud America e si è diffuso anche in aree non erano mai state registrate infezioni, con episodi di importazione confermati anche in Italia. Un’allerta che ha fatto scattare i meccanismi dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) che, attraverso il suo ufficio regionale per le Americhe, ha emesso un avviso epidemiologico di alto rischio per gli Stati membri.
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“La diffusione geografica della trasmissione e l’individuazione di casi più gravi sottolineano la necessità di una maggiore sorveglianza e caratterizzazione di possibili manifestazioni più gravi” ha precisato l’Organizzazione panamericana (OPS), indicando che fattori come il cambiamento climatico, la deforestazione e l’urbanizzazione non pianificata stiano facilitando la diffusione del virus Oropouche, in particolare negli Stati non amazzonici del Brasile e nei Paesi in cui, fino ad ora, non erano stati segnalati casi, tra cui Bolivia e Cuba.
I sintomi dell’infezione da virus Oropouche includono febbre improvvisa, forte mal di testa, dolori muscolari e articolari, molti simili a quelli di dengue, ma in alcuni casi la malattia può scatenare meningite asettica. Il virus si trasmette principalmente attraverso la puntura di moscerino (Culicoides paraensis), ma anche altri insetti come le zanzare Culex quinquefasciatus e Aedes serratus possono fare da vettore.
Dall’inizio del 2024 e fino alla fine di luglio, in cinque Paesi delle Americhe sono stati segnalati 8.078 casi di infezione da virus Oropouche, in Brasile (7.284, inclusi due decessi), in Bolivia (356), Colombia (74), Cuba (74) e Perù (290). I sintomi si manifestano solitamente dopo un periodo di incubazione di 3-8 giorni, con alcuni segni clinici più comuni, che in genere si risolvono in una settimana, ma possono ripresentarsi con intensità minore fino a un mese dopo l’infezione. In alcuni casi per fortuna rari,, l’infezione può interessare il sistema nervoso centrale, causando pericolose meningiti (meningite asettica) e encefaliti. Nel 15% dei casi è stata segnalata anche una tendenza al sanguinamento anomalo.