
L’hanno trovata legata a un albero, urlava disperata in una giungla indiana. Lalita Kayi Kumar, 50 anni, con passaporto americano, era stata lì per 40 giorni senza cibo. Un pastore locale ha fatto la scoperta vicino al villaggio di Sonurli, a circa 350 km da Mumbai. Ha subito avvisato la polizia, che è intervenuta immediatamente. Hanno tagliato le catene che la tenevano prigioniera e l’hanno portata d’urgenza in ospedale per curarla dalla disidratazione.
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All’inizio, Kumar aveva accusato il marito di averla abbandonata lì, ma la verità è emersa lentamente. Non c’era nessun marito, e lei si era incatenata da sola. La donna ha confessato alla polizia di aver comprato lei stessa i lucchetti e la catena. Ha raccontato di essere angosciata per il visto scaduto e per problemi economici. Soffriva di allucinazioni quando aveva dato la prima versione dei fatti.
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Le indagini e il ricovero
Le autorità indiane hanno avviato un’indagine per capire come Kumar fosse finita in quella situazione estrema. Hanno scoperto che la donna, in passato ballerina e praticante di yoga negli Stati Uniti, si era trasferita in India dieci anni fa per studiare yoga e meditazione nel Tamil Nadu.
Attualmente è ricoverata in un ospedale psichiatrico. Il dottor Sanghamitra Phule, sovrintendente dell’ospedale, ha dichiarato che le sue condizioni stanno migliorando. Mangia, cammina e fa anche degli esercizi. La sua famiglia americana è stata contattata, e Lalita ha potuto parlare con alcuni parenti.