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Cosa è successo al corpo di Tamberi: il fisico e la magrezza spinti al limite

Pubblicato: 11/08/2024 09:10

Non sapremo mai con certezza se Gianmarco Tamberi è stato tradito dall’estremo rigore con cui ha sottoposto il suo corpo a sforzi inauditi negli ultimi mesi, quelli segnati da blackout che «andavano e venivano», alternando momenti di buio totale a euforiche esibizioni come agli Europei di Roma, dove ha realizzato una delle migliori serie di salti della sua carriera. O se, semplicemente, ieri, quando è entrato in pedana avvolto in una tuta nera simile a un saio, Tamberi ha pagato il prezzo di anni di sforzi e ferite che avrebbero abbattuto chiunque altro.
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Non lo sapremo mai e non possiamo giudicare. I medici, dopo aver osservato il suo corpo scheletrico e i referti della sua pesatura, hanno considerato preoccupante il suo livello di massa grassa, ridotto al 3% (un dato tipico dei maratoneti africani), mentre gli psicologi sono rimasti colpiti dalla sua insistenza nel mostrare su Instagram il suo addome segnato dalle pieghe filiformi del grasso.

“Mi sto distruggendo per realizzare un sogno”

Ciò che un atleta spesso tiene per sé (“Mi sto distruggendo per realizzare un sogno. Non starò esagerando? Non rischio di farmi male?”), o confida solo al suo mental coach o al medico, Tamberi lo condivide con il mondo intero, nutrendosi dei like e dei commenti dei suoi follower come se fossero vitamine. È difficile credere che nessuno l’abbia avvertito dei rischi di un dimagrimento così estremo, che può farti volare alto (come a Roma), ma anche spezzarti le gambe, come è successo ieri.

Probabilmente, ha deciso di proseguire per la sua strada, proprio come fece il 15 luglio 2016 a Montecarlo, quando dopo aver battuto il record italiano con 2,39 metri, si ruppe un legamento, perdendo l’opportunità di partecipare alle Olimpiadi di Rio e rischiando la carriera. Nonostante tutto, Tamberi è sceso in pedana, superando l’asticella a 2,22 metri, un risultato straordinario per un uomo che non dorme da giorni, afflitto da calcoli renali e sotto l’effetto di antidolorifici.

Se esistesse un premio per la miglior prestazione tecnica di un atleta infortunato in questi Giochi, spetterebbe sicuramente a lui. Un giorno, se mai decidesse di liberarsi dai demoni dell’agonismo, Tamberi potrebbe raccontare una storia straordinaria fatta di motivazioni, angosce e dolori, rivelando l’animo di uno dei più grandi atleti di sempre.

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Ultimo Aggiornamento: 11/08/2024 18:53