Il dramma di un padre che nello stesso giorno si trova costretto a dover registrare i certificati di nascita e di morte dei suoi gemellini di soli 4 giorni. Siamo di fronte all’indicibile, di fronte al baratro più assoluto. Quello che sta accadendo nella Striscia di Gaza è impressionante. Un padre di ritorno dall’ospedale dei Martiri di Al-Aqsa, dove si era recato per registrare i certificati di nascita dei suoi due gemelli di 4 giorni, ha fatto la tragica scoperta dell’uccisione dei due bambini, della moglie e della suocera, in seguito ad un raid israeliano. Mohammed Mahdi Abu al Kumsan ha raccontato: “Lo stesso giorno in cui ho ottenuto i loro certificati di nascita, ho dovuto presentare anche i loro certificati di morte, per i miei figli, e anche per la loro madre. Non c’è stato alcun preavviso prima che la casa fosse bombardata”.
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Mohammed Mahdi Abu al Kumsan è distrutto: “Non abbiamo nulla a che fare con le operazioni militari. Siamo civili. Lei era una dottoressa che aiutava i pazienti, li curava e forniva consigli per garantire la loro sicurezza. Non abbiamo alcun collegamento con nessuna attività militare”. Come riporta Il Giornale d’Italia, il bombardamento è avvenuto martedì scorso nel centro della Striscia, vicino a Deir al-Balah, dove la famiglia aveva trovato rifugio come indicato dall’esercito israeliano in seguito all’evacuazione di Gaza City. I due gemellini si chiamavano Asser, il maschio, e Ayssel, la femmina. “Avevo ancora i documenti in mano, volevo mostrarli a mia moglie – racconta l’uomo – Mi hanno detto: ‘La troverai all’obitorio’. Volevo dirle che avevo scritto correttamente i nomi dei bambini, Asser e Ayssel. Non ho potuto nemmeno vedere i corpi”.