Svolta nelle indagini sulla morte di Daniela Circelli, la donna che è stata travolta e uccisa domenica 10 settembre a Guidonia. La 39enne stava attraversando la strada sulle strisce pedonali di via Tiburtina, a Tivoli Terme, quando è stata investita. Il conducente dell’auto, una Golf, non si è fermato a prestare soccorso dandosi invece alla fuga. Poco prima dell’impatto, un’altra vettura era sfrecciata vicinissima alla vittima, ad alta velocità: per questo il sospetto degli inquirenti è che si sia trattato di una gara di automobili clandestina che, anziché prestare soccorso, si sono dirette ancora ad alta velocità verso Tivoli.
Leggi anche: Folle lite a colpi di motosega in strada, nel Siracusano: il video diventa virale
Leggi anche: Foggia, auto travolge due braccianti su uno scooter: un morto
Leggi anche: Daniela Circelli investita e uccisa: arrestato un 26enne per omicidio stradale
Come ricostruito dai militari, a schiantarsi sulla trentanovenne sarebbe stata un’automobile che viaggiavano a oltre 100 chilometri orari e che, dopo l’impatto, l’ha trascinata per almeno una ventina di metri. La fuga delle macchine è stata però ripresa da oltre dieci videocamere che si trovano lungo la strada, ora al vaglio degli inquirenti: identificate le automobile, gli agenti contano di riuscire a risalire in tempi brevi alle persone a bordo.
Quella sera, prima che Daniela uscisse per andare al lavoro in uno stabilimento Amazon di Setteacamini, aveva rivisto il figlio diciannovenne dopo qualche settimana in cui era andato a lavorare come dj in Calabria per l’estate. Dopo la tragedia, il ragazzo ha scritto un post sui social: “Solo un infame poteva stroncarti, tu sei sempre stata la mia supereroina. Ci siamo abbracciati forte, mi ha detto che gli ero mancato tantissimo e che avrebbe voluto trascorrere la serata ancora abbracciata a me, ma non poteva mancare al lavoro”.