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Raffaella Carrà: la vita della “regina della televisione italiana”, icona LGBTQ+ e simbolo di emancipazione

Pubblicato: 07/10/2024 14:45

Si è spenta quasi un anno fa, ma continua ad essere un’icona senza tempo. Raffaella Carrà ha dedicato una vita intera alle sue passioni, portando avanti con forza le sue idee e facendo la differenza nel mondo dello spettacolo e non solo. Celebre in Italia e nel mondo, è diventata nel tempo un simbolo di emancipazione e un punto di riferimento per la comunità LGBTQ+.
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Raffaella Carrà: le tappe importanti della sua carriera

Dopo aver conseguito il diploma al Centro Sperimentale di Cinematografia di Roma, Raffaella Carrà esordisce al cinema negli anni Sessanta. Prende parte a pellicole come La lunga notte del ’43 di Florestano Vancini e I compagni (Mario Monicelli), dove lavora al fianco di Marcello Mastroianni.

In quegli anni le viene dato lo pseudonimo “Carrà” (il suo vero nome è Raffaella Maria Roberta Pelloni). È il regista Dante Guardamagna a suggerirlo: da appassionato di pittura associa il nome di Raffaella a quello di Raffaello Sanzio, creando un ibrido con il cognome del pittore Carlo Carrà.

Il successo in televisione

Raffaella non raggiunge la popolarità come attrice. Studia danza e recitazione, sostiene diversi provini e negli anni Settanta la sua carriera subisce un mutamento radicale con l’arrivo del successo in tv, che le ha permesso di ottenere il soprannome di “regina della televisione italiana”.

Debutta in Io, Agata e tu, facendo da apripista a quello stile di showgirl brillante e moderno che l’ha resa celebre. Partecipa a Canzonissima con Corrado sfoggiando con orgoglio e audacia il suo ombelico scoperto, allora considerato uno scandalo. Sempre all’interno di quel programma si afferma anche come cantante, lanciando alcuni dei suoi tormentoni più celebri: Chissà se va, Rumore, A far l’amore comincia tu e Tuca Tuca, il cui balletto accende ulteriori polemiche perché considerato troppo provocante.

Sempre in tv affianca Mina in Milleluci e diventa protagonista di grandi show come Ma che sera, Fantastico 3 e Pronto Raffaella?. In quest’ultimo programma lavora al fianco di Gianni Boncompagni, definito dalla showgirl a Vanity Fair come il suo primo grande amore.

Tra gli anni Ottanta e Novanta, Raffaella Carrà si divide tra musica e televisione, producendo brani di successo e conducendo programmi di punta tra Rai e Mediaset. Una delle sue trasmissioni più celebri è Carràmba! Che sorpresa, andata in onda dal 1995 al 2002 e nel 2008.

Il successo di Raffaella continua a crescere, conduce il Festival di Sanremo e diversi programmi legati all’Eurofestival. Nel 2016 diventa giudice di The Voice of Italy e nel 2019 torna in televisione con A raccontare comincia tu, programma in cui intervista personaggi legati al mondo dello spettacolo.

Raffaella Carrà: un simbolo di libertà e di emancipazione femminile

Ciò che ha sempre colpito di Raffaella Carrà è stata la sua eccezionale modernità e il modo in cui l’abbia sempre esibita con sorprendente naturalezza. A dispetto di ogni critica, ha sempre scelto di affrontare tematiche importanti e scomode per il periodo storico in cui è salita alla ribalta.

I costumi, le movenze, i balli sensuali, i testi delle canzoni: tutto parlava di una donna indipendente ed emancipata. Ha sempre cantato di una sessualità libera, svincolata dai dettami di una società ancora poco incline a quel tipo di modernità. Frasi che cantiamo ancora oggi, come “trovi un altro più bello che problemi non ha” o “l’importante è farlo sempre con chi hai voglia tu” hanno incarnato un cambiamento di notevole portata e rimangono attuali ancora oggi.

Raffaella Carrà, un’icona per la comunità LGBTQ+: “nessun giudizio, né pregiudizio”

La showgirl si è sempre schierata dalla parte della comunità LGBTQ+, diventandone un’icona e dichiarandosi orgogliosa di esserlo. Libera da ogni preconcetto, ha sempre combattuto contro stereotipi e discriminazioni.

Raffaella Carrà è cresciuta con una mente aperta, si è schierata per la conquista di diritti e a favore dell’emancipazione parlando al mondo di amore e libertà. La lobby gay? Mai conosciuta. Le uniche lobby sono in politica e negli affari”, ha dichiarato in un’intervista per il Corriere Della Sera nel 2017.

E sul rapporto con i suoi amici omosessuali ha aggiunto: “Tanto cazzeggio e nessun giudizio, né pregiudizio. Ma ti pare che un transessuale con due lauree non trovi lavoro solo perché è nato in un corpo di maschio sentendosi donna?”.

Sincera, libera ed irriverente, è diventata un simbolo e un’icona planetaria intramontabile.

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