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Omicidio Gravina, Lacarpia resta dietro le sbarre: “Violento e senza inibizioni”

Pubblicato: 10/10/2024 15:55

Non esiste il pericolo di fuga che avrebbe giustificato il fermo di Giuseppe Lacarpia. Ma il gip Valeria Isabella Valenzi ha disposto la custodia cautelare per il 65enne di Gravina accusato dell’omicidio della moglie Maria Arcangela Turturo, avvenuto il 6 ottobre 2024. L’uomo verrà quindi trasferito nel carcere di Bari. Lacarpia è accusato di omicidio volontario aggravato dalla premeditazione, e attualmente è ricoverato in ospedale a causa di una caduta.
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Il gip ha evidenziato la pericolosità dell’uomo, definendolo “violento, calcolatore e privo di ogni inibizione”. La misura cautelare è stata disposta per evitare la reiterazione del reato e per proteggere i familiari, considerata l’impossibilità di fare affidamento sulla capacità di autocontrollo di Lacarpia.

Secondo la ricostruzione della Procura e della Polizia, il 65enne avrebbe tentato di incendiare l’auto di famiglia con la moglie all’interno. Nonostante fosse ustionata, Maria Arcangela Turturo riuscì a uscire dall’abitacolo, ma fu successivamente immobilizzata dal marito, che la colpì violentemente, provocandole fratture multiple fino ad ucciderla. La donna, prima di morire, avrebbe identificato il marito come responsabile dell’aggressione.

Il 6enne aveva inizialmente fornito una versione alternativa, affermando di aver cercato di assistere la moglie dopo un presunto incidente d’auto, ma il gip ha ritenuto questa dichiarazione falsa, considerando i video e i primi rilievi che indicano un incendio doloso.

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