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Laura Frosecchi, il nipote Mattia Scutti confessa il movente del suo assassinio: “Mi dava dell’ubriacone e del drogato”

Pubblicato: 22/10/2024 16:06

Mattia Scutti, 22 anni, ha confessato di aver sparato e ucciso sua zia, Laura Frosecchi. «Mi dava dell’ubriacone e del drogato, per questo le ho sparato», ha detto ai carabinieri. Il giovane di Chiesanuova, in provincia di Firenze, dopo il delitto ha chiamato la madre e poi le forze dell’ordine, ammettendo subito il crimine. Le indagini sono partite da quella chiamata, ma il dialogo decisivo si è svolto su Whatsapp. Il luogotenente dei carabinieri Maurizio Neri ha cercato di farlo desistere dai propositi suicidi e di convincerlo a consegnarsi.
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“Mi ha offeso ogni giorno”

Scutti ha raccontato di sentirsi umiliato continuamente dalla zia. «Mi ha offeso ogni giorno, chiamandomi drogato e ubriacone», ha spiegato il giovane. L’episodio scatenante, secondo il suo racconto, sarebbe avvenuto pochi giorni prima: «L’altro ieri, mio nonno mi ha dato la schiacciata. Ho detto “buona”, e lei da dietro ha commentato, ‘eccoci sentiamo questo grullo cosa ha da dire ora’. Non ne potevo più». Il ragazzo ha anche detto di sentirsi bullizzato e di voler tornare a vivere con la madre.

Scutti armato nei video delle telecamere

Le immagini delle telecamere di sicurezza hanno mostrato Mattia armato, mentre si dirigeva verso il forno di Laura Frosecchi, dove è avvenuto l’omicidio. Vestito con una tuta da ginnastica, impugnava una pistola semiautomatica ungherese, un’arma risalente ai primi del ’900, regalatagli da un anziano del paese. Dopo l’omicidio, Scutti si è nascosto nel giardino di casa, ma ha continuato a comunicare con i carabinieri, che lo hanno convinto a consegnare la pistola.

Nel forno sono stati ritrovati quattro bossoli, e l’autopsia stabilirà quanti colpi hanno colpito la zia. La famiglia di Laura Frosecchi, assistita dagli avvocati Francesco Maresca e Sigfrido Fenyes, ha nominato un proprio consulente medico legale per seguire il caso.

Scena muta davanti al giudice

Scutti, comparso davanti al giudice, ha scelto di non rispondere. La difesa punta a ottenere una perizia psichiatrica che potrebbe giocare un ruolo importante nel processo. L’anno scorso, infatti, una valutazione aveva evidenziato un «disturbo della personalità esplosivo con discontrollo degli impulsi», un fattore che potrebbe influenzare il giudizio sul giovane.

Ora gli investigatori cercano di capire se il movente risieda nei continui conflitti familiari o se ci siano altri elementi nascosti dietro questo tragico episodio.

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