Sono trascorsi ormai cinque giorni dalla misteriosa scomparsa di Gino Panaiia, un giovane di 25 anni residente a Barona. La notte di Halloween, dopo aver trascorso una serata in compagnia degli amici in un locale di Zibido San Giacomo, il giovane è scomparso mentre rientrava verso casa. Di lui, per ora, sono stati trovati solo alcuni effetti personali e il suo scooter, abbandonato in un fosso nei pressi di una stradina di campagna vicino al Naviglio Pavese. La situazione rimane avvolta nel mistero e ogni tentativo di localizzarlo sembra infruttuoso.
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La telefonata sospetta
La sera del 31 ottobre, Panaiia ha lasciato il locale di Zibido intorno all’una e mezza, dirigendosi verso casa in sella al suo Piaggio Liberty 125. Aveva bevuto e, secondo quanto riferito dagli amici, aveva avuto una discussione con uno di loro, preoccupato per il suo stato e contrario all’idea che guidasse. Tuttavia, Panaiia ha deciso di tornare a casa passando per una strada secondaria nei pressi della cascina Casiglio, forse con l’intento di evitare eventuali controlli da parte delle forze dell’ordine. Secondo il racconto della sua fidanzata, Panaiia l’ha chiamata poco dopo la partenza, informandola che si trovava nelle campagne. Alla richiesta di inviarle la sua posizione, però, Panaiia ha smesso di rispondere. La ragazza, angosciata, ha dichiarato di averlo chiamato 70 volte, senza mai ricevere risposta. L’ultima traccia del suo telefono è stata registrata alle 2:22, proprio nei pressi della cascina Casiglio.
Il ritrovamento di droga nella cascina
Nel corso delle indagini, sono stati trovati alcuni effetti personali di Panaiia, tra cui una scarpa, uno smanicato e un borsello, oltre al suo motorino abbandonato. Tuttavia, questi indizi non hanno permesso di chiarire il destino del giovane. All’interno della cascina Casiglio, gli inquirenti hanno rinvenuto un borsone contenente ben 20 chili di eroina. Il ritrovamento della droga rappresenta un elemento che aggiunge ulteriore complessità al caso, anche se, al momento, non sono stati stabiliti collegamenti diretti tra la scomparsa di Panaiia e il ritrovamento della sostanza stupefacente.
La cascina Casiglio, e la zona circostante, sono da tempo noti come luoghi frequentati da spacciatori e persone coinvolte nel traffico di droga. Gli inquirenti, pur non escludendo alcuna pista, non hanno ancora elementi concreti per collegare il ritrovamento della droga alla scomparsa di Panaiia. Tuttavia, considerata la reputazione del luogo, le autorità stanno approfondendo ogni possibile ipotesi, senza tralasciare il rischio che il giovane possa essersi involontariamente trovato in una situazione di pericolo.
I carabinieri stanno proseguendo le ricerche, collaborando con i familiari e monitorando la zona circostante la cascina Casiglio, alla ricerca di qualunque elemento possa aiutare a capire cosa sia accaduto.