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Giulia Cecchettin moriva un anno fa, il padre Gino: “Sono riuscito a non odiare Filippo”

Pubblicato: 11/11/2024 07:43

Un anno fa, Giulia Cecchettin veniva tragicamente uccisa dal suo ex fidanzato, un evento che ha profondamente scosso l’Italia. Da allora, il padre di Giulia, Gino Cecchettin, ha intrapreso un percorso di elaborazione e di crescita, affrontando il dolore con un coraggio straordinario, come ha raccontato recentemente durante un’intervista a “Che Tempo Che Fa“.

Gino Cecchettin ha condiviso come, nell’ultimo anno, abbia imparato a concentrarsi sugli aspetti positivi, trovando conforto nei ricordi felici della figlia. “Prendo una foto di Giulia e mi concentro sul bello,” ha spiegato, cercando di affrontare il lutto senza lasciarsi sopraffare da odio o rabbia. Questo percorso di trasformazione interiore gli ha permesso di evitare il risentimento, cercando invece di portare avanti l’eredità di amore e bontà che Giulia rappresentava.

La famiglia di Giulia ha infatti scelto di trasformare il dolore in azione concreta, fondando la “Fondazione Giulia Cecchettin”. L’ente, creato ufficialmente poche settimane fa e in programma per essere presentato a Montecitorio il 18 novembre, si pone l’obiettivo di promuovere l’educazione all’affettività e la consapevolezza nelle scuole italiane. “Abbiamo già sviluppato il primo progetto, che consiste nel trasmettere la bellezza dell’amore, insegnando ai giovani che amare è molto meglio che odiare,” ha detto Gino, evidenziando l’importanza di educare le nuove generazioni a relazioni sane e rispettose.

Uno degli scopi della Fondazione sarà portare nelle scuole un programma didattico specifico, elaborato da esperti del settore – psicologi, pedagogisti, e professori universitari – per promuovere un’ora di educazione all’affettività. “È un sogno che spero possa realizzarsi,” ha dichiarato Gino Cecchettin, sottolineando come questo insegnamento possa essere un passo cruciale verso la riduzione della violenza e dei femminicidi, un problema purtroppo ancora diffuso nella nostra società.

In aggiunta, la Fondazione intende sensibilizzare anche le famiglie, aiutandole a insegnare ai giovani a superare le difficoltà e a gestire le sconfitte. Secondo Gino, è importante che i genitori smettano di proteggere i figli da ogni ostacolo, ma insegnino loro a trarre insegnamenti positivi dalle sfide. “La vita è fatta di ostacoli che dobbiamo superare,” ha osservato, “e farne virtù ci rende più forti.”

La Fondazione Cecchettin non sarà sola in questa missione: collaborerà con altre associazioni e fondazioni, unendo le forze per costruire una rete di supporto che promuova una società più giusta e rispettosa. Gino Cecchettin ha concluso con un messaggio di speranza e determinazione: “L’unione fa la forza. Insieme possiamo contribuire a costruire un mondo con meno violenza, in onore di Giulia e di tutte le vittime di femminicidio.”

Questa testimonianza non solo racconta il dolore di una famiglia, ma rappresenta un esempio straordinario di resilienza e di impegno sociale. La Fondazione Giulia Cecchettin è destinata a diventare un simbolo di speranza e di cambiamento, un’opportunità per le nuove generazioni di imparare il valore dell’amore, del rispetto e della resilienza.

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