Un’altra aggressione si è verificata in un ospedale, questa volta ai danni del primario del Pronto Soccorso di Lamezia Terme, Rosarino Procopio. L’incidente è accaduto la sera di martedì 12 novembre, quando un familiare di una paziente in procinto di essere dimessa dal reparto di Osservazione Breve Intensiva ha attaccato il medico.
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Durante il confronto con i familiari, il primario ha cercato di illustrare che il periodo di osservazione e le procedure diagnostiche erano concluse, permettendo così alla signora di tornare a casa e proseguire la terapia prescritta.
Tuttavia, uno dei tre parenti si è scagliato verbalmente contro il dottore, opponendosi alla dimissione della paziente. Mentre il medico si allontanava verso la propria stanza, il familiare lo ha aggredito colpendolo alla schiena con un manganello, che aveva celato sotto il giubbotto.
Le forze di sicurezza del luogo, insieme agli agenti del pronto soccorso e ai poliziotti del Commissariato presenti per scortare un altro paziente, sono intervenuti rapidamente.
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Si stanno svolgendo indagini approfondite da parte delle autorità competenti, mentre l’Azienda sanitaria si sta attivando per garantire supporto legale al dottor Procopio, preparando la costituzione a parte civile contro l’aggressore.
In una nota ufficiale, l’Azienda sanitaria provinciale di Catanzaro ha espresso la propria solidarietà al dottor Procopio, definendo l’aggressione come un atto premeditato e auspicando una reazione decisa delle istituzioni, sottolineando che tali episodi influiscono non solo sul personale medico, ma su tutti i pazienti.
In questo contesto, non possono essere accolte giustificazioni legate alla tensione emotiva. È inaccettabile l’entrata di un individuo in ospedale armato di manganello per imporre, tramite la violenza, il proprio volere. L’Azienda si impegnerà, come sempre, a fare la propria parte per affrontare situazioni di questo genere.