Torino: studenti in piazza per il “No Meloni Day” tra proteste, tensioni e atti vandalici
“Dopo le manifestazioni che stamattina si sono svolte in tutta Italia, il ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara ha rifiutato di incontrare gli studenti e ascoltare le loro istanze”. Questo il risultato della giornata di manifestazioni in tutta Italia che hanno protestato contro il Governo. Lo hanno detto gli studenti che questa mattina hanno manifestato arrivando sotto al Ministero.
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“Ancora una volta il ministero si dimostra disinteressato ad ascoltare la voce dei giovani. Che oggi hanno riempito le piazze di tutto il Paese – commenta in una nota il coordinatore nazionale della Rete degli Studenti Medi. Paolo Notarnicola – Serve ascoltare le associazioni studentesche, garantendoci spazio di discussione e confronto reale sui temi che ci riguardano. Continueremo a chiedere un confronto con il ministro per fermare le politiche scellerate sulla scuola”.
“Fast non convocato da più di un anno”
“È più di un anno che il ministro non convoca il Fast (il Forum delle associazioni studentesche più rappresentative). Sono anni che richiediamo tavoli di discussione permanenti con le istituzioni, a livello locale e nazionale”. Così il coordinatore nazionale dell’Unione degli studenti, Tommaso Martelli, che continua: “oggi eravamo in piazza in tutta Italia. E a Roma, sotto al ministero, abbiamo nuovamente chiesto un confronto che ci è stato rifiutato. Questa notizia non ci stupisce, in quanto è perfettamente in linea con la disintermediazione e la repressione imposta da Valditara negli ultimi due anni”.
Le manifestazioni
Si è svolto oggi a Torino il “No Meloni Day“, una manifestazione studentesca organizzata in contemporanea in 35 città italiane. Per contestare le politiche del governo di centrodestra. Circa 400 studenti si sono radunati in Piazza XVII Dicembre, accanto a Porta Susa, per dare il via al corteo, che ha toccato vari luoghi simbolici della città, tra cui l’Ufficio Scolastico Regionale, il Rettorato, la sede Rai e la Mole Antonelliana.
Tensioni e scontri con le forze dell’ordine
La manifestazione, iniziata con cori e fumogeni, è degenerata in diversi momenti di tensione. In Piazza Castello, davanti alla Prefettura, si sono verificati tafferugli tra i manifestanti e la polizia, che ha impedito ai giovani di forzare il blocco. Nel corso del corteo, gli studenti hanno colpito con aste di bandiere i mezzi delle forze dell’ordine e lanciato petardi, creando momenti di allarme, anche in via Roma, nei pressi dell’hotel Principi di Piemonte, durante l’uscita del tennista Stefanos Tsitsipas, presente per le ATP Finals.
Atti vandalici e simboli di protesta
Durante il corteo, alcuni manifestanti hanno occupato i fast food McDonald’s e Burger King vicino a Palazzo Nuovo, danneggiandoli e scandendo slogan contro Israele. Alla Mole Antonelliana, gli studenti hanno rimosso la bandiera italiana dal pennone, sostituendola con quella palestinese, dopo averla imbrattata con vernice spray.
Le vetrine dei negozi di via Roma sono state colpite da lanci di uova, così come il cordone di poliziotti davanti alla sede di Intesa Sanpaolo e alle Gallerie d’Italia. In piazza San Carlo, gli studenti hanno lasciato a terra libri, incitando i presenti a leggerli, e hanno imbrattato diversi monumenti, tra cui la statua di Vittorio Emanuele II, con scritte come “Free Palestine”.
Critiche al governo e sostegno alla Palestina
I manifestanti hanno portato cartelli raffiguranti politici italiani, tra cui Giorgia Meloni, Matteo Salvini ed Elly Schlein, con mani insanguinate e accuse di complicità in presunti genocidi. È stato anche dato fuoco a un fantoccio raffigurante il ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara, insieme a volantini contro la “riforma scuola azienda”.
Il tema centrale della mobilitazione era la contestazione delle politiche scolastiche del governo, ma la protesta si è intrecciata con il sostegno alla causa palestinese, con numerose bandiere della Palestina e slogan come “Free Palestine” e “Le scuole sanno da che parte stare – Contro governo e genocidio”.
Assemblea finale e ripresa della normalità
Il corteo si è concluso poco dopo le 13 davanti a Palazzo Nuovo, dove gli studenti si sono riuniti in un’assemblea. Il Museo del Cinema alla Mole Antonelliana, chiuso temporaneamente durante l’irruzione dei manifestanti, è stato riaperto al pubblico.
La giornata ha evidenziato il clima di tensione sociale e il malcontento tra i giovani, tra rivendicazioni politiche e atti di protesta estrema che hanno sollevato dibattiti sulla gestione delle manifestazioni studentesche.
Il commento di Meloni
Meloni: “Certa politica smetta di giustificare le violenze” – “Anche oggi abbiamo assistito a inaccettabili scene di violenza e caos in alcune piazze, ad opera dei soliti facinorosi. Diversi agenti delle Forze dell’Ordine sono finiti al pronto soccorso a causa di ordigni e scontri. La mia totale solidarietà va a tutti gli agenti feriti, con l’augurio di una pronta guarigione”. Lo afferma sui social la premier Giorgia Meloni. “Spero – aggiunge – che certa politica smetta di proteggere o giustificare queste violenze e si unisca, senza ambiguità, nella condanna di episodi così gravi e indegni”.