Femminicidio, suicidio o morte accidentale. Le indagini sul decesso di Raquel Candia, 45 anni, compagna dell’ex calciatore Fernando Caceres, sono immerse in un clima di shock e incertezze. Il pubblico ministero incaricato del caso non esclude alcuna ipotesi, mentre gli inquirenti stanno esaminando i primi indizi raccolti sul luogo dell’incidente. La donna è caduta dal settimo piano di un edificio a Ramos Mejía, nella provincia di Buenos Aires, e il suo corpo è stato rinvenuto nel cortile interno del palazzo.
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All’interno dell’appartamento si trovava anche Caceres, ex difensore di celebri squadre come Boca Juniors e River Plate, costretto su una sedia a rotelle dal 2009 dopo aver subito gravi ferite da un proiettile alla testa, causate da un tentativo di rapina.
Al momento, Caceres non è sotto indagine formale, ma è stato identificato dalle forze dell’ordine intervenute sul posto. Il suo interrogatorio potrebbe chiarire ulteriormente una situazione che solleva numerosi interrogativi. In particolare, è emerso che non c’era nessun’altra persona nell’appartamento, che presentava segni di colluttazione, e che la polizia ha trovato tracce di sangue e capelli sull’ex calciatore. Curiosamente, Caceres non si trovava in carrozzina, ma era seduto sul letto.
“Raquel non si è suicidata, è stata uccisa”. La madre di Raquel, Adela, insieme ai suoi due fratelli, ha sollevato dubbi e sospetti nei confronti dell’ex calciatore, descrivendolo come una persona “cattiva” e “aggressiva” che avrebbe maltrattato Raquel. Alcuni vicini, attratti dalle urla, avrebbero visto la donna vicino al balcone prima della caduta.
“La hanno spinta e ora è fondamentale trovare il responsabile”, hanno dichiarato i familiari ai giornalisti. Tuttavia, saranno necessarie prove concrete prima di procedere ufficialmente contro Caceres. La madre di Raquel ha raccontato agli investigatori la difficile relazione tra la figlia e Caceres, nonché i conflitti con un altro ex compagno. “Stavano insieme da poco tempo. Raquel ha tre figli. Il suo ex marito l’ha cacciata di casa e non vedeva i bambini da più di un mese”.
Il 1° novembre 2009, l’ex difensore sudamericano subì gravi ferite nel tentativo di fermare una rapina. Era alla guida della sua BMW quando fu avvicinato dai ladri che volevano rubargli l’auto. Caceres reagì, ma uno dei malviventi gli sparò in faccia. Il proiettile gli penetrò attraverso l’occhio destro, causando una frattura cranica e danni permanenti. L’ex calciatore rischiò la vita, rimanendo in coma e in gravi condizioni. Dopo la degenza in ospedale, avviò un lungo percorso di riabilitazione per recuperare la mobilità e la capacità di parlare.