
Romano Prodi torna ad agitare le acque della politica italiana. L’ex premier e leader del centrosinistra, lo fa in occasione della presentazione del suo libro “Il dovere della speranza”, scritto con il giornalista Massimo Giannini. Prodi affronta vari temi caldi, ma è il suo giudizio sprezzante su Giorgia Meloni a far esplodere la polemica.
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L’affondo di Prodi contro la Meloni
“È arrivato il momento in cui tutte le promesse e gli attacchi della destra arrivano al pagamento. – attacca subito Prodi, che però si dice convito che il governo Meloni non cadrà – Meloni ha coperture internazionali che lei stessa ha cercato”. Il professore crede che l’establishment americano la ami per un motivo ben preciso: “Perché obbedisce. Come gli ex comunisti per far dimenticare di essere stati comunisti ne fanno di tutti i colori, così gli ex fascisti ne fanno di tutti i colori per far dimenticare di essere stati fascisti”.

Secondo Prodi il centrosinistra, attualmente in pezzi, ha ancora tempo per creare un’alternativa credibile al centrodestra. “Io di partiti in coalizione ne avevo 12 o 13, non mi ricordo nemmeno quanti”, ricorda sospirando. Poi arriva la stoccata al M5S di Giuseppe Conte: “Definire i Cinque stelle di sinistra è difficile”.
“Bisogna lavorare sul programma, consultare tanta gente. – prosegue ancora – Ci vuole una grande discussione in rete, affrontare un tema a settimana di quelli di cui la gente parla a casa, e poi ogni sabato la segretaria in una città diversa perché”, cita Giorgio Gaber, “la democrazia è partecipazione, e se riesci a far partecipare le persone in un momento in cui è così difficile riuscirci, vinci”, conclude.