Francesca Fagnani rilascia un’intervista a La Stampa dove torna inevitabilmente sulle polemiche scoppiate dopo la partecipazione di Teo Mammucari a Belve. “Io non volevo assolutamente metterlo all’angolo, ho preparato la sua intervista come tutte”, dichiara la conduttrice. Come ha confermato lo stesso attore, anche la Fagnani sottolinea che probabilmente “Mammucari non si sentiva realmente pronto” a quel tipo di intervista.
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L’intervista di Francesca Fagnani
“Io non volevo assolutamente metterlo all’angolo, ho preparato la sua intervista come tutte. – spiega Francesca Fagnani – Evidentemente lui non si sentiva realmente pronto per una intervista libera e aperta. Piuttosto mi ha stupito l’ondata incredibile di affetto e solidarietà da parte di ragazze e ragazzi di fronte a un comportamento inaccettabile. Si vede che certi modi di fare iniziano a non essere più condivisibili, specie per i più giovani”.
“Questa cosa mi inorgoglisce più di tutto, ricevere affetto e sostegno da ragazzi e ragazze mi fa un piacere enorme. – puntualizza la giornalista – Io penso che succeda perché evidentemente in qualche modo ho intercettato un linguaggio con cui parlare con loro, che li fa sentire vicini. Forse apprezzano un certo tipo di linguaggio spontaneo, diretto senza strutture. Io non è che sono proprio la “brava conduttrice” classica, faccio domande in modo diverso, non nascondo il mio stupore né le mie reazioni in generale. Sono un po’ senza pudore, in questo senso, e credo questo piaccia ai giovani che non si riconoscono in certi programmi e modi di parlare un po’ paludati”.
Francesca Fagnani, poi, sottolinea che “se sono in gamba escono dalla mia intervista con un’immagine migliore. Perché mostrare le proprie ombre, le debolezze, le fatiche, li rende più vicini al pubblico che li ascolta. Io sono felice quando il giorno dopo mi mandano i messaggi dicendo che sono contenti. All’inizio, subito dopo la registrazione, sono confusi, escono da un’intervista serrata, piena di parole e di risposte da dare prontamente. Si sviluppa un rapporto accelerato, una amicizia o una inimicizia accelerata, ma le persone vanno comunque messe nelle condizioni di rispondere al meglio, se non funziona la responsabilità è mia. Anche sbagliare ospite è colpa mia”, conclude.