Il Milan ha deciso di esonerare l’allenatore Paulo Fonseca e glielo ha comunicato a mezzanotte, ora fatale. L’ultima partita dell’anno è stata anche la sua ultima al Milan, con un’espulsione arrivata in coda a sei mesi molto complicati, durante i quali è successo di tutto: vittorie storiche contro Inter e Real Madrid, pareggi rocamboleschi, troppe sconfitte con squadre inferiori.
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Fonseca saluta così San Siro dopo la partita con la Roma, l’altra sua squadra italiana, in uno degli strani incroci che il calcio e la vita propongono. Il Milan, evidentemente, ha perso la fiducia nel suo ormai ex mister e il rapporto con la società si è rotto.
A pesare sono stati soprattutto troppi i punti di distacco da Atalanta, Inter e Napoli. Brutta la classifica: ottavo posto, dietro anche a Lazio, Fiorentina, Juventus e Bologna. Fonseca sarebbe stato esonerato se avesse perso il derby – questo è certo – e probabilmente anche in caso di sconfitta a Verona, prima di Natale. Impossibile continuare con questa precarietà.
l suo successore sarà portoghese come lui: Sergio Conceiçao, fermo dopo la rottura di inizio giugno con il Porto, che allenava dal 2017. Sette stagioni con tre campionati vinti. Il Milan aveva pensato a lui già in estate: ci furono contatti, dialoghi, poi Furlani-Moncada-Ibrahimovic scelsero Lopetegui e Fonseca