Il metapneumovirus umano (HMPV) è un patogeno respiratorio che sta attirando l’attenzione di esperti e cittadini. Questo virus, identificato per la prima volta nel 2001, appartiene alla famiglia dei Pneumoviridae, la stessa del virus respiratorio sinciziale (RSV). Si diffonde in inverno e primavera, causando sintomi simili a quelli di un raffreddore comune. Tuttavia, può portare a conseguenze più gravi in soggetti vulnerabili come bambini piccoli, anziani e persone con un sistema immunitario compromesso.
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Il virus in Europa e in Italia
Hmpv è stato rilevato recentemente in Ucraina, dove sono stati confermati tredici casi dall’inizio dell’anno, secondo il Centro per la sanità pubblica di Kiev. Gli esperti ritengono che i contagi potrebbero essere sottostimati. In Italia, il metapneumovirus è già conosciuto. «Ne ho avuti parecchi casi», afferma Matteo Bassetti, Direttore della Clinica Malattie infettive dell’IRCCS Ospedale Policlinico San Martino di Genova. Il virologo avverte che una diffusione su larga scala, come quella che sembra verificarsi in Cina, potrebbe causare un’epidemia, dato che non tutti possiedono gli anticorpi necessari per contrastarlo.
La situazione in Cina
In Cina, il metapneumovirus è tra gli agenti patogeni responsabili di un aumento delle sindromi simil-influenzali, soprattutto tra i giovani sotto i 14 anni in alcune regioni settentrionali. Tuttavia, le autorità sanitarie cinesi rassicurano che la portata delle infezioni respiratorie è minore rispetto all’anno precedente. «Non c’è un allarme metapneumovirus», precisa Kang Diao, responsabile dei Centri per il controllo e la prevenzione delle malattie (CDC) cinesi.
Come avviene il contagio
Il metapneumovirus si trasmette attraverso goccioline respiratorie emesse parlando, tossendo o starnutendo. Si può contrarre anche toccando superfici contaminate e portando poi le mani al viso. La prevenzione passa dalle buone pratiche igieniche come lavarsi spesso le mani, coprire bocca e naso quando si tossisce e mantenere le distanze in caso di sintomi influenzali.
I soggetti più a rischio sono i bambini sotto i cinque anni, gli anziani e le persone immunocompromesse. Questo virus può causare bronchiti, polmoniti e altre complicazioni respiratorie, soprattutto in chi ha condizioni preesistenti.
In Italia, al momento, non si registrano focolai significativi di metapneumovirus. Gli esperti monitorano la situazione, sottolineando che il virus è già presente nel nostro territorio e non rappresenta una novità. La vigilanza resta alta, specialmente in un periodo in cui i virus respiratori trovano terreno fertile. La prevenzione e l’informazione restano gli strumenti più efficaci per affrontare il rischio di contagio.