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Caso Cecilia Sala, interviene Ilaria Salis: “Abedini arrestato senza aver commesso reati, Italia succube degli Usa”

Pubblicato: 13/01/2025 13:44
Cecilia Sala Ilaria Salis

Domenica 12 gennaio, il ministro della Giustizia Carlo Nordio ha firmato la richiesta di scarcerazione di Mohammad Abedini, ingegnere iraniano coinvolto nel caso della giornalista Cecilia Sala. La liberazione di Abedini appare legata all’accordo con il regime degli ayatollah, che ha portato alla liberazione della reporter italiana dal carcere di Evin, a Teheran, dove era stata detenuta senza accuse formali. Ilaria Salis decide di commentare la vicenda su Instagram. Ma le sue parole fanno esplodere la polemica.
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Un arresto controverso a Malpensa

Abedini era stato arrestato il 16 dicembre all’aeroporto di Malpensa, su richiesta degli Stati Uniti, che lo accusavano di terrorismo. Considerato un esperto di droni, il suo contributo sarebbe stato decisivo in un attacco a una base in Giordania, in cui morirono soldati statunitensi. Nonostante la gravità delle accuse, la decisione di scarcerarlo non ha sollevato particolari critiche, ad eccezione di alcuni esponenti politici. Tra le poche voci di dissenso si è fatto sentire Angelo Bonelli, leader dei Verdi, che ha accusato il governo guidato da Giorgia Meloni di mancare di indipendenza dagli Stati Uniti. Bonelli ha persino evocato un paragone con Bettino Craxi, salvo poi correggere la propria posizione, generando nuove polemiche.

Il post di Ilaria Salis

Anche Ilaria Salis, portata in Europa proprio da Bonelli insieme all’alleato Nicola Fratoianni, dice la sua su Instagram: “Dopo la conclusione positiva della vicenda di Cecilia Sala, arriva la notizia della liberazione dell’ingegnere iraniano Mohamed Abedini. Di Abedini sappiamo poco, ma una cosa è certa: è stato arrestato in Italia senza aver commesso alcun reato, né secondo la legge italiana né secondo quella europea. Un arresto conto terzi, che ha messo a rischio la sicurezza degli italiani in Iran e portato alla cattura di un ostaggio italiano”.

E ancora: “La politica degli ostaggi del regime iraniano è inaccettabile e, non a caso, disprezzata anche dai tanti iraniani che si oppongono al loro governo. Ma questa vicenda solleva una questione altrettanto grave: la sudditanza dell’Italia agli Stati Uniti. Perché il Ministro della Giustizia Nordio ha dovuto attendere il via libera di Washington per prendere una decisione? Perché è stato necessario che Meloni volasse a Mar-a-Lago per chiedere a Trump il permesso di applicare la legge italiana?. La realtà è che il tanto sbandierato sovranismo di questo governo si rivela, ancora una volta, una tigre di carta”, conclude.

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