
Marco Rizzo, leader di Democrazia Sovrana Popolare, è stato ospite di Andrea Pancani a Coffee Break su La7, dove ha espresso posizioni forti su temi come il decreto sicurezza, le proteste ecologiste e la politica internazionale. L’ex esponente di Rifondazione comunista, un tempo braccio destro di Fausto Bertinotti, ha preso le distanze dalle idee della segretaria del Pd Elly Schlein, avvicinandosi invece al generale Roberto Vannacci.
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Proteste ecologiste “da ridere”
Rizzo ha definito le manifestazioni di gruppi ambientalisti come Ultima Generazione ed Extinction Rebellion “da ridere”, contestando il loro impatto e mettendo in dubbio la spontaneità delle proteste: «Il problema spesso è che le proteste sono molto artate. Queste proteste ambientali fanno ridere». Secondo il politico, i giovani attivisti sarebbero finanziati dalle “multinazionali del green, quindi c’è un po’ un mondo al contrario”, capovolgendo così l’idea di un movimento ambientalista autonomo e genuino.
Critiche alla repressione e alla politica americana
Il discorso si è poi spostato su temi più ampi, con Rizzo che ha attaccato la presunta deriva repressiva: «Non possiamo pensare a un mondo che va verso la repressione. Il problema è che la repressione va anche verso l’informazione libera».
Non sono mancate le critiche agli Stati Uniti e al loro ruolo nella politica internazionale: «Israele non può fare nulla che non vogliano gli Stati Uniti. Se la Russia avesse fatto la metà della metà di quello che ha fatto Israele a Gaza, apriti cielo. Ci sono due pesi e due misure». Con il suo intervento, Marco Rizzo si conferma una figura politica fuori dagli schemi, capace di polarizzare il dibattito pubblico con affermazioni controcorrente.