Vai al contenuto

Veneto in fiamme, esplode la rivolta della Lega: “Salvini, difendici o lo faremo da soli”

Pubblicato: 17/01/2025 12:32

L’alleanza di centrodestra e il governo stanno affrontando una delle crisi politiche più delicate, con la Lega e il suo leader Matteo Salvini in prima linea nel cercare di contenere le pressioni interne e le difficoltà con i partner di governo, in particolare con Fratelli d’Italia di Giorgia Meloni.

Il Conflitto nel Partito: Zaia e la Lega sotto Tensione

Il Consiglio federale della Lega è diventato il palco di una resa dei conti tra Salvini e i suoi governatori, a partire dal presidente del Veneto, Luca Zaia. Durante l’incontro, Zaia ha lanciato un avvertimento pesante: “Se il partito non difende il Nord, lo faremo da soli“. Il governatore veneto, affiancato dai colleghi Fedriga e Fontana, ha messo in chiaro che, se non sarà lui o un leghista a candidarsi alla presidenza della Regione, la Lega rischia di perdere territori fondamentali, e questo potrebbe significare la fine del partito come lo conosciamo.

L’invito di Zaia è chiaro: Salvini deve impegnarsi a difendere l’unità del partito e, soprattutto, la sua leadership nel Veneto, altrimenti il rischio di un’ulteriore spaccatura sarà inevitabile. Zaia e gli altri governatori chiedono a Salvini di fare una scelta chiara, ribadendo che, se la Lega non difenderà le proprie roccaforti regionali, sarà difficile mantenere l’unità interna.

La Difficoltà di Salvini: Fra Critiche e Alleanze Fragili

Salvini appare sempre più sotto pressione. Il leader del Carroccio ha promesso di non cedere sul limite delle legislature per i governatori, ma ha anche richiesto il sostegno dei suoi dirigenti contro le critiche che lo accusano di una gestione inefficace sul fronte dei trasporti. L’attacco da parte dell’opposizione, che chiede le sue dimissioni ogni giorno, ha messo il segretario in una posizione difficile, e non sono bastate le dichiarazioni di solidarietà di alcuni esponenti del partito a mitigare le tensioni.

In questo scenario di crescente frattura interna, Salvini ha chiesto che la Lega si schieri con lui, promettendo di portare la proposta per una deroga al terzo mandato al tavolo degli alleati. La sua richiesta è chiara: il sostegno deve essere totale, altrimenti la Lega rischia di diventare vulnerabile sia internamente che nei confronti dei suoi alleati, in particolare Meloni.

La Rilevanza del Veneto: La Sfida con Fratelli d’Italia

Le difficoltà della Lega sono amplificate dalle posizioni di Fratelli d’Italia, con la Meloni che non ha mai nascosto la sua ambizione di prendere il controllo del Veneto, una regione fondamentale per la Lega. La premier ha fatto intendere che, con la crescente forza di FdI, non esistono più preclusioni per candidare un proprio rappresentante in Veneto, creando una frattura che rischia di compromettere l’alleanza di centrodestra.

Il clima di incertezza sul futuro della Lega è evidente, con i dirigenti locali che temono la possibile perdita di regioni come il Veneto e la Lombardia, che potrebbero segnare la fine della Lega come grande forza politica del Nord. A questo si aggiungono le dichiarazioni di Tosi, che ha messo in discussione la leadership di Zaia, con la proposta di un’alternativa, creando ulteriori frizioni all’interno del partito.

Il Rischio di Un Governo Fragile

Il rischio che corre la Lega, e di riflesso l’intera coalizione di centrodestra, è che l’instabilità interna e la lotta per il controllo delle regioni più importanti indeboliscano l’alleanza con Meloni, rischiando di minare anche la solidità del governo. Le tensioni non sono solo interne al partito, ma anche con gli alleati, che potrebbero vedere il continuo indebolimento della Lega come una minaccia alla propria posizione.

Inoltre, l’incapacità di trovare una soluzione unitaria sul Veneto e sul futuro del partito potrebbe portare alla frammentazione, con un ritiro della Lega dalle battaglie politiche più importanti a livello nazionale. La sfida per Salvini sarà quindi quella di mantenere la coesione interna alla Lega e difendere la propria posizione al tavolo con Meloni, per evitare che la Lega si riduca a un gruppo di minoranza all’interno della coalizione.

Continua a leggere su TheSocialPost.it

Hai scelto di non accettare i cookie

Tuttavia, la pubblicità mirata è un modo per sostenere il lavoro della nostra redazione, che si impegna a fornirvi ogni giorno informazioni di qualità. Accettando i cookie, sarai in grado di accedere ai contenuti e alle funzioni gratuite offerte dal nostro sito.

oppure