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Nicolò ucciso dal padre mentre inseguiva la madre: orrore in Italia, la ricostruzione choc

Pubblicato: 20/01/2025 14:59

Una violenta discussione domestica tra genitori e figlio, originata da motivi banali, si è trasformata in un’aggressione fisica da parte del giovane, culminando tragicamente con il padre che ha sparato al figlio. Questo è il quadro dell’omicidio di Nicolò Borghini, un 34enne ucciso dal padre Edoardo con un colpo di fucile nella loro abitazione a Ornavasso, nel Verbano-Cusio-Ossola.

Secondo le informazioni raccolte dagli investigatori, nella serata di ieri si è verificato un nuovo litigio in famiglia dopo che Nicolò è tornato a casa da una serata trascorsa con gli amici. Il giovane si sarebbe infuriato per aver trovato il portone del garage chiuso. Da questo banale inconveniente sarebbe scaturito un acceso confronto con i genitori, che ha presto preso una piega violenta, sia verbalmente che fisicamente.

Durante il corso della lite, è avvenuto il tragico evento. I genitori sostengono che Nicolò abbia aggredito entrambi, in particolare la madre, che è riuscita a rifugiarsi in una stanza. Tuttavia, il figlio l’ha seguita e, in quel momento, il padre ha reagito. Edoardo, 63 anni, ha preso uno dei fucili da caccia che possedeva in casa e ha sparato due colpi, uccidendo il figlio.

Dopo la sparatoria, è stato lo stesso padre a contattare i carabinieri e i soccorsi, che purtroppo non hanno potuto salvare il giovane. I paramedici del 118, giunti sul posto, hanno constatato il decesso di Nicolò e redatto un primo verbale riguardo alle aggressioni subite dai genitori. La ricostruzione dei fatti è ancora in fase di verifica da parte degli inquirenti, che oggi torneranno nell’abitazione per ulteriori accertamenti e per raccogliere elementi utili all’inchiesta.

Durante l’interrogatorio notturno, il padre ha negato che il figlio avesse problemi di tossicodipendenza, un’ipotesi inizialmente circolata, ma ha confermato che la convivenza familiare fosse segnata da tensioni prolungate. “Il comportamento del mio assistito è una reazione a una situazione di stress che perdurava da tempo, senza alcun legame con droghe, e caratterizzata da violenze che il figlio ha inflitto ai genitori”, ha dichiarato l’avvocato del 63enne, aggiungendo che ci sono stati episodi simili in passato, ma mai denunciati.

Anche amici e conoscenti di Edoardo Borghini confermano che la situazione in famiglia fosse difficile da tempo. I vicini descrivono un padre angosciato per la relazione conflittuale con il figlio. “In passato, Edoardo ha manifestato il suo dolore a me. L’ho sempre considerato un padre molto premuroso, anche più di altri. Questo gesto mi ha colpito profondamente”, ha commentato il sindaco di Ornavasso, evidenziando l’esistenza di tensioni e litigi frequenti in casa.

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