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Lega lombarda contro Salvini: la segreteria di Romeo e le nomine che scatenano la fronda

Pubblicato: 28/01/2025 13:12

Le nomine effettuate dal nuovo segretario della Lega Lombarda, Massimiliano Romeo, stanno suscitando polemiche e causando nuove tensioni all’interno del Carroccio. Nonostante Matteo Salvini abbia deciso di non opporsi con un proprio candidato alla leadership regionale, le scelte di Romeo sembrano indirizzarsi verso un rafforzamento della fronda contro il segretario nazionale della Lega.

Insomma, quella che doveva essere una tregua interna rischia di trasformarsi in una vera e propria battaglia per il controllo del partito, con l’area lombarda che si fa sempre più distante dalla linea salviniana.

Le nomine di Romeo e l’antisalvinismo di alcuni incarichi

Un esempio significativo di queste dinamiche è la nomina di Renato Pasinetti, sindaco di Travagliato, piccolo comune in provincia di Brescia, al ruolo di responsabile delle “società partecipate”. Questo incarico, che riveste grande importanza a causa del potere delle nomine nelle controllate lombarde, è un segnale chiaro di disaccordo con Salvini.

Pasinetti, infatti, non è nuovo alle polemiche contro il leader della Lega: lo scorso anno, in una lettera aperta, aveva chiesto a Salvini di fare un passo indietro, affermando che “non riconoscevano più il partito”. L’attacco a Salvini, dunque, non è solo ideologico, ma anche legato alla gestione politica e strategica del partito in Lombardia.

La segreteria come gabinetto della fronda

Nel quadro delle nuove nomine, Romeo ha scelto anche diversi ex parlamentari non rieletti che hanno nutrito delusione e risentimento verso il segretario nazionale. Tra questi figurano Simone Bossi, Antonella Faggi e Andrea Monti, quest’ultimo figlio di Cesare Monti, che nel 2015 sfidò Salvini alla segreteria nazionale. La presenza di queste figure all’interno della segreteria lombarda non sembra essere casuale, ma piuttosto una mossa strategica di Romeo per consolidare la sua posizione e dare forza alla critica alla leadership salviniana.

Inoltre, ci sono anche Paolo Arrigoni, nominato al Gse, e Luigi Augussori, vicino al ministro Roberto Calderoli, due nomi che rafforzano l’idea di una segreteria che si distacca dalle scelte di Salvini. Un altro segnale di frizione che non potrà essere ignorato.

Romeo, un alleato di Fontana e una minaccia per Salvini

Il neo segretario lombardo, Massimiliano Romeo, ha ricevuto il sostegno del governatore Attilio Fontana durante il congresso regionale, con una posizione esplicitamente critica nei confronti della linea troppo a destra di Salvini.

Per il leader della Lega lombarda, infatti, i temi del Nord non sono più valorizzati e il partito rischia di perdere contatto con le sue radici territoriali. Questa visione ha guadagnato consensi anche all’interno della regione, che ora rischia di diventare un punto dolente per Salvini, già in difficoltà sul fronte interno.

Romeo, tra le altre cose, è anche il capogruppo della Lega al Senato. Recentemente, quando Salvini ha sollevato il tema dei possibili sabotaggi sui treni come tentativo di danneggiarlo politicamente, Romeo ha difeso il ministro, ma ha anche sottolineato che “Salvini ha fatto degli errori, e lo sa“. Un messaggio chiaro che non ha mancato di alimentare la frattura interna.

Il futuro del Carroccio: Lombardia come sfida per Salvini

La Lega lombarda sta diventando una vera e propria grana per Salvini. Le tensioni politiche tra la leadership nazionale e quella regionale si stanno facendo sempre più evidenti e potrebbero giocare un ruolo determinante nelle prossime elezioni. Il prossimo candidato governatore in Lombardia potrebbe essere proprio Massimiliano Romeo, figura che piace sia a una parte della base del Carroccio che a un’area più moderata e lontana dalla deriva di destra sostenuta dal leader nazionale.

Le sfide per Salvini sono solo all’inizio, e la battaglia per il futuro del partito potrebbe passare proprio attraverso la Lombardia.

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