Vai al contenuto

Meloni e Mattarella, l’incontro segreto dopo l’avviso di garanzia: cosa si sono detti

Pubblicato: 31/01/2025 14:38

Un incontro riservato al Quirinale. Giorgia Meloni avrebbe avvisato e incontrato in forma confidenziale il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, martedì 28 gennaio, nel pomeriggio, poco prima di pubblicare sui social un video messaggio intorno alle 17, in cui ha reso noto di essere stata iscritta nel registro degli indagati riguardo al caso del generale libico Almasri. L’informativa in questione è stata firmata dal procuratore di Roma, Francesco Lo Voi, e riguarda le accuse di favoreggiamento e peculato.
Leggi anche: Vandalizzata la tomba del leader politico: sconvolgente

Meloni incontra Mattarella al Quirinale

La premier, dopo aver partecipato la mattina alla commemorazione della Giornata della memoria al Quirinale, ha deciso di tornare a incontrare Mattarella dopo un colloquio con il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Alfredo Mantovano, anch’egli indagato, insieme ai ministri Matteo Piantedosi (Interno) e Carlo Nordio (Giustizia). Questo incontro è servito a Meloni per informare immediatamente il Colle riguardo alla sua iscrizione nel registro degli indagati e al video che avrebbe pubblicato a breve, in cui lanciava un appello alla nazione e criticava la magistratura.
Leggi anche: Migranti in Albania, bufera su Prodi: “Ecco dove si potevano fare i cpt”

Cosa si sono detti? Non è possibile sapere con certezza quali argomenti siano stati trattati durante l’incontro. Secondo quanto riportato da Francesco Bechis sul Messaggero, il riserbo tra le due parti è totale, in linea con le consuetudini istituzionali. Non sorprende quindi che il Colle abbia mantenuto un rigoroso silenzio nei giorni successivi, mentre cresceva lo scontro tra il centrodestra e una parte della magistratura. Pur non avendo accesso ai dettagli, si può ipotizzare che il caso Almasri sia stato uno dei temi affrontati, visto il suo impatto sulle relazioni tra governo e giustizia.

Poco dopo, intorno alle 13, fonti della presidenza della Repubblica hanno confermato l’incontro, specificando che Meloni ha informato Mattarella della sua iscrizione nel registro degli indagati, insieme ad altri membri del governo.

La polemica sulla magistratura

La questione del generale libico Almasri, accusato dalla Corte penale internazionale di crimini di guerra e di crimini contro l’umanità, ha riacceso il dibattito politico. Meloni ha criticato la magistratura, sostenendo che l’avviso di indagine da parte della procura di Roma ha creato un “danno alla nazione” e ha affermato che un “piccolo gruppo di magistrati desidera governare”. Ha invitato i magistrati a candidarsi politicamente piuttosto che interferire nel governo.

L’Associazione nazionale magistrati ha risposto, ribadendo che i magistrati non devono fare politica e auspicando che i politici non tentino di sostituirsi al loro ruolo, lasciando che sia la magistratura a gestire i processi senza indebite influenze.

Assistiti dall’avvocata Giulia Bongiorno, Meloni e gli altri indagati devono ancora decidere se presentarsi davanti al tribunale dei ministri o inviare documenti scritti. Tuttavia, a Palazzo Chigi, c’è la convinzione che la questione si risolverà rapidamente con un’archiviazione. Fonti autorevoli hanno confermato che non è stato imposto il segreto di Stato sul caso del generale libico, il che significa che i ministri potranno riferire in Parlamento.

Continua a leggere su TheSocialPost.it

Ultimo Aggiornamento: 31/01/2025 18:08

Hai scelto di non accettare i cookie

Tuttavia, la pubblicità mirata è un modo per sostenere il lavoro della nostra redazione, che si impegna a fornirvi ogni giorno informazioni di qualità. Accettando i cookie, sarai in grado di accedere ai contenuti e alle funzioni gratuite offerte dal nostro sito.

oppure