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Tragedia del Natisone, la procura di Udine chiude le indagini: quattro indagati

Pubblicato: 31/01/2025 14:14

La Procura di Udine ha ufficialmente chiuso le indagini su tre vigili del fuoco, tra cui un capoturno, e un operatore della centrale Sores, in merito all’annegamento di Patrizia Cormos, Bianca Doros e Christian Molnar nelle acque impetuose del fiume Natisone a Premariacco. Le accuse mosse nei loro confronti variano, ma la più seria è quella di omicidio colposo plurimo.
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Le indagini

Il fascicolo d’inchiesta è molto dettagliato, composto da numerosi documenti e circa venti CD, su cui ora dovranno lavorare gli avvocati della difesa. Negli scorsi mesi, gli inquirenti hanno svolto un intenso lavoro per ricostruire i tragici eventi accaduti il 31 maggio. Sono stati ascoltati diversi testimoni e sono state analizzate le registrazioni delle chiamate di emergenza effettuate da Patrizia Cormos, che chiedeva aiuto mentre il livello delle acque del Natisone continuava a salire in modo allarmante.

Le procedure

Secondo le procedure standard, l’operatore del Numero Unico di Emergenza 112 deve registrare le richieste di soccorso e inoltrarle alle centri competenti, sia per l’assistenza sanitaria che per i vigili del fuoco. Gli inquirenti hanno esaminato le comunicazioni tra la centrale Sores Fvg e quella dei pompieri, ponendo particolare attenzione a possibili ritardi o errori nelle operazioni di soccorso. Fino a questo momento, l’indagine si è concentrata su chi gestiva il protocollo di emergenza, escludendo dal procedimento i vigili del fuoco che si sono gettati con coraggio nelle acque tumultuose per tentare di salvare i ragazzi.

La tragedia

Cristian Radu, un lavoratore romeno impiegato in Austria, era in Italia per trascorrere del tempo con Bianca. Anche la giovane di 23 anni si trovava a Udine in visita all’amica universitaria Patrizia, che il 31 maggio aveva appena superato un esame. I tre ragazzi avevano deciso di festeggiare con una gita sul Natisone. Secondo la ricostruzione della procura, si sarebbero avventurati su una spiaggia ghiaiosa al centro del fiume, nei pressi del Ponte Romano di Premariacco, per scattare alcune foto, quando sono stati colti da un’improvvisa piena. Gli inquirenti sostengono che siano rimasti in attesa dei soccorsi per circa quaranta minuti, fino a quando, intorno alle 14.10, sono stati travolti dalla violenta corrente, scomparendo per sempre.

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