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Messico-USA: Trump sospende i dazi per un mese, accordo sulla sicurezza

Pubblicato: 03/02/2025 17:30

Milano, 3 febbraio 2025 – Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha accettato di sospendere per un mese i dazi nei confronti del Messico, a seguito di un’intesa raggiunta con la presidente messicana Claudia Sheinbaum. Lo riporta il New York Times, citando anche una conferma da parte di un funzionario della Casa Bianca.
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Oltre al temporaneo blocco delle tariffe, la leader messicana ha annunciato che verranno dispiegati 10.000 soldati lungo il confine con gli Stati Uniti, con l’obiettivo di arginare il flusso di migranti.

L’accordo tra Messico e Stati Uniti

Sheinbaum ha spiegato l’intesa attraverso un post ufficiale: “Abbiamo avuto una conversazione proficua con il presidente Trump, con grande rispetto per la nostra relazione e sovranità”.

La presidente messicana ha dettagliato i punti chiave dell’accordo

  1. Il Messico rafforzerà immediatamente la sicurezza al confine settentrionale, schierando 10.000 membri della Guardia Nazionale per contrastare il traffico di droga, in particolare quello di fentanyl.
  2. Gli Stati Uniti si impegneranno a contrastare il traffico di armi ad alta potenza verso il Messico.
  3. Squadre di esperti di entrambi i Paesi inizieranno a collaborare su due fronti: sicurezza e commercio.

Sheinbaum ha infine confermato: “Gli Usa sospenderanno i dazi per un mese da adesso”, sottolineando la volontà di rafforzare la cooperazione bilaterale.

Una guerra contro l’America stessa

carta igienica

La tassa sui poveri

I dazi introdotti da Trump, spiega Fubini, funzionano di fatto come una “tassa sui poveri”, colpendo in modo sproporzionato le fasce più deboli della popolazione. Poiché le tariffe doganali si traducono in un aumento del prezzo dei beni importati, chi ha redditi più bassi subisce un impatto maggiore, dovendo destinare una parte crescente delle proprie risorse a beni di prima necessità.

L’inflazione generata dai dazi, dunque, rischia di peggiorare le disuguaglianze sociali, con le classi meno abbienti che pagano il prezzo più alto per una guerra commerciale decisa dalla Casa Bianca.

Molti di questi americani potrebbero essere gli stessi elettori di Trump, il che sottolinea un paradosso della politica odierna: sostenere un leader e, al contempo, temere le conseguenze delle sue decisioni. Come osserva Fubini, “in America oggi è possibile votare per Trump e poi fare razzia di carne in scatola”. Una contraddizione che evidenzia le profonde inquietudini che attraversano gli Stati Uniti di fronte al ritorno di un protezionismo aggressivo.

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Ultimo Aggiornamento: 03/02/2025 18:08

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