
«Non ho paura», dichiara con fermezza Daniela Santanchè dopo essersi esibita in un ballo con un Pulcinella alla Fiera di Milano. Eppure, il suo caso torna sotto i riflettori del dibattito politico, mentre Fratelli d’Italia sceglie di non intervenire alla discussione sulla mozione di sfiducia presentata contro la ministra del Turismo. Una decisione che di fatto la isola.
Dalle 14 di oggi, Santanchè, rinviata a giudizio per falso in bilancio nell’ambito dell’inchiesta Visibilia, si troverà a Montecitorio ad affrontare gli attacchi delle opposizioni. Salvo sorprese, nessun esponente della maggioranza prenderà la parola in sua difesa. Anche Forza Italia e Lega, per evitare una spaccatura evidente, si limiteranno a seguire la strategia del partito della premier. I pubblici attestati di fiducia sembrano ormai poco rilevanti. Nonostante la mozione di sfiducia presentata dal Movimento 5 Stelle, e sottoscritta anche da Pd e Avs, sia destinata a cadere, il dibattito di oggi sarà una chiara rappresentazione del disagio della maggioranza. Santanchè, che affronterà il processo il 20 marzo, continua però a resistere.
Alla Borsa internazionale del turismo di Milano, Santanchè mantiene un atteggiamento sereno e ostenta fiducia: «Sto lavorando tranquillamente, rispondo a tutto. Porto avanti le attività del ministero». Un passo indietro, secondo lei, potrebbe arrivare solo su richiesta di Giorgia Meloni, che però mantiene un certo distacco e non ha programmato incontri chiarificatori.
Dietro le quinte, il presidente del Senato Ignazio La Russa, vicino alla ministra, punta a mantenere bassi i toni e prendere tempo per smorzare le tensioni. Per questo Fratelli d’Italia, insieme agli alleati, ha deciso di non intervenire nella discussione. Le dichiarazioni di voto, previste per domani, potrebbero slittare di giorni, forse settimane.
Nel frattempo, le opposizioni si preparano a un test di compattezza. Pd e Avs voteranno a favore della mozione di sfiducia. Da Italia Viva confermano: «La voteremo sicuramente, ma stiamo valutando se firmarla». Azione, invece, non sottoscriverà l’atto, spiegando che «le mozioni di sfiducia servono solo a rafforzare chi si vuole sfiduciare».