
Allerta massima in Italia, dove un giovane di soli 15 anni è stato fermato perché sospettato di appartenere a un gruppo satanista e neonazista suprematista. Per questo motivo il ragazzo è stato arrestato all’alba del 12 febbraio dalla Sezione antiterrorismo della Digos della questura di Bolzano e trasferito in un istituto a Treviso, in esecuzione di una ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Tribunale per i minorenni di Bolzano.
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Come spiegato da Repubblica, il ragazzo è accusato di far parte di una associazione con finalità di terrorismo, fabbricazione e utilizzo di ordigni esplosivi, porto abusivo di armi, danneggiamento aggravato, detenzione e diffusione di materiale pedopornografico.
Nella sua stanza, durante le perquisizioni, sono stati sequestrati due computer, uno smartphone, un’ascia e materiale che confermerebbe la militanza tra satanisti e suprematisti neonazisti.
Il gruppo di estrema destra
Il ragazzo si era unito a un gruppo di estrema destra ed era molto attivo su vari canali Telegram. In particolare, i membri del gruppo sembra che stessero pianificando un’azione terroristica nel corso di una cosiddetta Settimana del Terrore.
Il piano, secondo gli inquirenti, prevedeva di scegliere una vittima tra persone vulnerabili e registrare l’omicidio, per poi pubblicare il filmato su un sito russo del Dark Web.
Secondo la Questura, il minorenne altoatesino avrebbe contribuito attivamente alla realizzazione del piano, dimostrando la propria lealtà al gruppo mediante la riproduzione dei simboli della setta su muri e veicoli nei pressi di un impianto sportivo in Alto Adige.
Poco prima dell’irruzione degli agenti, il ragazzo, secondo quanto raccontano i giornali locali, è riuscito a inviare un ultimo messaggio nella chat del gruppo, scrivendo: “I have the fed on the door” (“Ho la polizia alla porta”).
Il questore di Bolzano, Paolo Sartori, ha parlato di una “situazione assai delicata e complessa, inquietante da qualunque punto di vista la si voglia analizzare, sia per la giovanissima età dell’arrestato, sia per i contesti eversivi e terroristici internazionali nei quali si è fatto coinvolgere, sia, soprattutto, per i concreti progetti di attentati terroristici ed atti omicidiari che costui ed i suoi accoliti si erano proposti concretamente di attuare”.