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Simone Cristicchi risponde alle critiche di Selvaggia Lucarelli: “Non ti piace la mia canzone? Non è una cartella clinica”

Pubblicato: 12/02/2025 17:15
Simone Cristicchi Selvaggia Lucarelli

Simone Cristicchi e Selvaggia Lucarelli protagonisti di un acceso confronto sul significato della canzone “Quando sarai piccola”, presentata dal cantautore a Sanremo 2025. Il brano, ispirato alla madre malata di Alzheimer, è stato criticato dalla giornalista durante il DopoFestival, suscitando la reazione dell’artista.
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La critica di Lucarelli: “Troppa retorica sulla malattia”

Lucarelli ha espresso perplessità sulla canzone, ritenendola eccessivamente romanzata: “C’è troppa romanticizzazione della malattia, che invece è feroce. Ha raccontato la parte più dolorosa, ma avrei voluto meno retorica, più verità. È un po’ accollo, un po’ barocca”, ha dichiarato la giornalista.

La replica di Cristicchi: “È un racconto spirituale”

Intervistato nel programma di Caterina Balivo, Cristicchi ha risposto alle critiche sottolineando l’intento emotivo del pezzo: “La mia è una canzone spirituale, non vuole essere una cartella clinica. Parla del ciclo della vita che si trasforma e dell’accettazione di questa trasformazione”, ha spiegato.

Durante il Prima Festival, l’artista aveva già chiarito il significato più profondo del brano: “Quando i nostri genitori invecchiano, diventano come bambini e ci troviamo a doverli custodire con la stessa cura con cui loro hanno fatto con noi. Ma vederli cambiare ogni giorno davanti ai nostri occhi è doloroso”.

Cristicchi ha poi definito la sua partecipazione a Sanremo 2025 come “speciale”, sottolineando come il brano esplori il ribaltamento dei ruoli tra genitori e figli quando la malattia prende il sopravvento. Un’esperienza vissuta in prima persona, ma che tocca la sensibilità di molti.

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Ultimo Aggiornamento: 14/02/2025 10:34

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