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Sinner e il caso doping: “Jannik coinvolto in una disputa politica”

Pubblicato: 12/02/2025 12:46
Sinner doping disputa politica

Un sostegno importante per Jannik Sinner nella vicenda doping-Clostebol arriva da Ahmad Nassar, direttore esecutivo della PTPA (Professional Tennis Players Association). A circa due mesi dalla discussione al TAS di Losanna sul ricorso presentato dalla Wada, Nassar ha espresso la sua posizione con un lungo post su X. Nel suo intervento, l’associazione dei giocatori, che ha in Novak Djokovic un punto di riferimento, ha voluto chiarire la propria opinione sia sul sistema antidoping in generale sia sul caso specifico di Sinner.
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Il sistema antidoping nel mirino della PTPA

Nassar ha introdotto il suo ragionamento con una premessa netta: “Quando dico che l’intero sistema antidoping è ingiusto, ecco cosa intendo”. Ha poi elencato, punto per punto, le discrepanze che a suo avviso rendono il sistema attuale poco equo per gli atleti. L’intervento di Nassar e della PTPA aggiunge dunque un nuovo capitolo al dibattito su Jannik Sinner e sulle regole antidoping, in attesa della decisione del TAS di Losanna.

Il post a sostegno di Sinner

Nel caso specifico di Jannik Sinner, è stato messo in una situazione ingiusta. – scrive Assad sul social di Musk – L’ITIA sostiene di aver seguito il suo processo e le sue regole. La WADA non è d’accordo e sente la necessità di respingere l’ITIA. Sfortunatamente, questo non è stato un risultato sorprendente per altre situazioni. Ciò non significa che siamo d’accordo con l’appello della WADA o con la decisione originale dell’ITIA (vedere il punto 7 sopra). Lui è, di fatto, coinvolto in una disputa politica/legale tra le due agenzie. E sta ancora aspettando da quasi un anno che ci sia un giudizio definitivo. Di nuovo, ciò è ingiusto”.

“Come spero sia chiaro ora, questo intero sistema è terribile per gli atleti (come gruppo e come individui), i tifosi e lo sport in generale. Deve cambiare”, conclude. Dunque, ITIA e Wada hanno applicato differentemente il codice, con l’Agenzia mondiale antidoping che, a differenza dell’Internationa Tennis Integrity Agency, crede che Sinner sia stato sì vittima di una contaminazione involontaria, ma che sia responsabile per gli errori del suo staff, dal momento che sul ‘datore di lavoro’ ricadono le colpe dei propri dipendenti.

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