
Cresce la preoccupazione dei fedeli per le condizioni di Papa Francesco, ricoverato da ore al Policlinico Agostino Gemelli di Roma per «alcuni accertamenti diagnostici» e per proseguire «in ambiente ospedaliero protetto le cure perla bronchite tuttora in corso». Che il Papa stesse male non era un mistero per nessuno, da diversi giorni era infatti «chiuso a Santa Marta, senza poter uscire perché sono malato, ho una brutta bronchite», come aveva egli stesso rivelato lunedì al rettore della grande moschea di Parigi ricevuto in udienza privata. Ma le ultime notizie hanno fatto crescere l’apprensione.
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Francesco, prima del ricovero, aveva a tutti i costi voluto presiedere la funzione liturgica in piazza San Pietro in occasione del Giubileo delle Forze Armate. Arrivato il momento di leggere l’omelia, però, si era interrotto incaricando il Maestro delle cerimonie liturgiche pontificie, monsignor Diego Ravelli, di proseguire. Una scena che si è poi ripetuta all’udienza generale in Aula Paolo VI: Bergoglio ha chiesto a un cerimoniere di leggere il testo del discorso che avrebbe voluto pronunciare, confidando alla platea di sperare «di essere in grado la prossima volta».
Poi la decisione di cancellare tutte le udienze, primo segnale di un peggioramento che ha poi portato al ricovero. Già in passato il papa aveva dato segnali di una salute traballante, ma stavolta a preoccupare è il fatto che la terapia cortisonica a cui Francesco era stato nuovamente sottoposto nelle ultime due settimane non ha sortito gli effetti sperati. I medici si sono quindi imposti (che Bergoglio non ami gli ospedali è un eufemismo), costringendolo al ricovero.