
A nove mesi dalla tragedia del Natisone, emergono nuovi dettagli sulle ultime drammatiche telefonate di Patrizia Cormos, Bianca Doros e Cristian Molnar, i tre ragazzi annegati il 31 maggio scorso nel fiume a Premariacco, in provincia di Udine.
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“Non abbiamo più tempo, la prego, non ce la facciamo più, solo un elicottero può salvarci” sono state le parole disperate di Patrizia, 20 anni, durante la telefonata ai Vigili del fuoco. Una chiamata durata undici minuti, di cui sei trascorsi con la musichetta d’attesa, mentre il livello del fiume cresceva inesorabilmente, senza lasciare alcuna via di fuga.
Quattro indagati per omicidio colposo plurimo
Le indagini condotte dalla procura di Udine hanno portato all’iscrizione nel registro degli indagati di un capoturno, due addetti alla sala operativa dei Vigili del fuoco e un infermiere del Sores (Sala operativa regionale emergenza sanitaria del Friuli Venezia Giulia). L’accusa è di omicidio colposo plurimo per una condotta ritenuta negligente e imprudente.
Con la chiusura delle indagini, le famiglie delle vittime hanno potuto ascoltare le registrazioni delle telefonate. “È una vergogna – ha dichiarato Mihaela, madre di Patrizia, al Gazzettino – i ragazzi sono stati messi in attesa senza alcun sostegno e l’operatore sembrava quasi seccato“.
La disperazione nelle ultime telefonate
Nelle registrazioni si sentono chiaramente i singhiozzi di Bianca e le urla in tedesco di Cristian, mentre Patrizia cerca incredibilmente di mantenere la calma e rassicurare gli amici. “In quanti minuti arrivate?” chiede la giovane. “Siamo a Cividale“, risponde l’operatore.
Durante una seconda chiamata, l’operatore reagisce con tono spazientito: “Ancora la signora del Natisone“. Sono le ultime parole di Patrizia.
Il ritardo nei soccorsi e le domande senza risposta
Le indagini hanno ricostruito la sequenza temporale degli eventi. Tra la prima chiamata e l’ondata di piena sono trascorsi 41 minuti. Alle 13.29, i ragazzi chiedono aiuto dall’isolotto su cui erano rimasti intrappolati. La prima squadra di soccorso arriva alle 13.55, ma l’area è già sommersa dall’acqua.
L’elicottero dei Vigili del fuoco decolla da Venezia solo alle 14.03, arrivando sul posto alle 14.28. Un altro elicottero, del Soccorso sanitario regionale, viene attivato alle 13.48, ma raggiunge l’isolotto già sommerso alle 14.13.
Tre minuti prima, la piena aveva travolto Patrizia, Bianca e Cristian, portando via le loro giovani vite. “Perché non hanno mandato subito l’elicottero?” si chiede la madre di Patrizia. È una delle tante domande che ancora attendono una risposta.