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Latina, 12enne sposata e incinta: 4 indagati per violenza sessuale

Pubblicato: 27/02/2025 19:56

Sono 4 le persone indagate a Latina per violenza sessuale aggravata. Proprio chi avrebbe dovuto proteggere la minore è risultato colpevole: i genitori di una ragazzina che a 12 anni. La piccola sarebbe stata costretta a sposarsi con rito rom e, durante gli stessi mesi, avrebbe abortito per ben due volte, prima di diventare una, troppo giovane, mamma di 14 anni. Tra gli indagati anche i genitori del fidanzato della piccola. Per pm e gip, dalle telefonate intercettate emerge chiaramente come entrambe le famiglie fossero perfettamente consapevoli dell’illeceità della situazione.
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Dalle indagini emerge che la giovane aveva iniziato a convivere con il fidanzato, anch’egli minorenne, e la sua famiglia. Questa sistemazione era sostenuta dai parenti di lui e, almeno inizialmente, tollerata anche dai genitori della ragazza. Nell’agosto del 2021, però, arriva una scoperta sconvolgente: la 12enne è incinta. A quel punto, le famiglie decidono di organizzare un matrimonio secondo la tradizione “sinti”, senza badare a spese. La cerimonia, celebrata nel settembre dello stesso anno, ha luogo in un locale alla moda di Latina, con un centinaio di invitati. Gli inquirenti hanno acquisito le immagini della videosorveglianza che documentano l’evento. Due mesi dopo, nel novembre 2021, la ragazza avverte un malore.

Il medico le comunica che il bambino che porta in grembo non è più vitale e che è necessario un parto indotto in ospedale. Tuttavia, per evitare possibili denunce, le famiglie decidono di trasportarla privatamente in una struttura a Castellammare di Stabia, sfruttando presunti contatti all’interno dell’ospedale. Secondo il giudice, gli adulti coinvolti erano pienamente consapevoli della necessità di “celare alla Asl di Latina le motivazioni dello stato di gravidanza”, considerando l’età della ragazza. Dopo il primo aborto, il giovane “marito” le avrebbe imposto di rimanere nuovamente incinta.

Anche in questo caso, la gravidanza si interrompe. L’inchiesta, condotta dal tenente colonnello Antonio De Lise, ha portato il pm Giuseppe Miliano a contestare ai genitori di entrambi i ragazzi il reato di violenza sessuale, richiedendone l’arresto. La giudice Mara Mattioli ha disposto la custodia cautelare solo per i genitori del giovane, mentre quelli della ragazza avrebbero tentato di riportarla a casa, scontrandosi però con l’opposizione dell’altra famiglia.

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