
Gene Hackman è morto il 17 febbraio, nove giorni prima del ritrovamento del suo cadavere nella villa sulle colline di Santa Fe. È l’unico elemento certo di un’indagine che ancora brancola nel buio sulla scomparsa di uno degli attori più amati di Hollywood.
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Indagini senza risposte: esclusa l’ipotesi di avvelenamento
La prima pista seguita dagli investigatori, un possibile avvelenamento da gas, sembra ormai scartata. Gli unici indizi concreti provengono dai dati del pacemaker dell’attore, vincitore di due premi Oscar, e dai farmaci trovati accanto al corpo di Betsy Arakawa, moglie di Hackman. Nella villa sono stati rinvenuti senza vita anche uno dei tre cani della coppia.
Lo sceriffo Aidan Mendoza ha dichiarato ai giornalisti che quei farmaci “potrebbero essere molto importanti”, senza però fornire dettagli. L’inchiesta, giunta ormai al terzo giorno, non ha ancora fatto luce sulle cause della tragedia.
Il cuore di Hackman ha ceduto dopo la morte della moglie?
Secondo la patologa Priya Banerjee, una possibile ipotesi è che Hackman, 95 anni, sia morto in seguito allo shock per la perdita della moglie, con cui era sposato da 34 anni. “Bisogna sempre considerare tutti i fattori”, ha dichiarato l’esperta al New York Post, senza però sbilanciarsi su una teoria definitiva.
Una coppia sempre più isolata
Negli ultimi anni, Gene e Betsy si erano allontanati dalla vita sociale, vedendo sempre meno amici e familiari. “Era per via del Covid”, ha spiegato Daniel Lenihan, collaboratore e amico dell’attore. La moglie di Lenihan, Barbara, aveva visto Betsy solo alcune settimane fa nel negozio di design che gestivano insieme a Santa Fe.
Se con gli amici i contatti erano sporadici, con i parenti lo erano ancora di più. Betsy telefonava regolarmente alla madre Yoshie Feaster, 91 anni e malata di demenza, ma l’ultima chiamata risale a ottobre. “Eravamo preoccupati, che cosa poteva essere successo”, ha raccontato la badante dell’anziana donna al Daily Mail.
Lo stesso vale per i figli di Hackman, che l’attore teneva a distanza. Leslie, una delle figlie, ha detto di non sentirlo da mesi, ma di non essersi allarmata: il padre era in buona salute.
L’ultimo omaggio a un’icona di Hollywood
In assenza di una stella sulla Walk of Fame, i tributi si accumulano davanti al Jinja Bar & Bistro, il ristorante di Santa Fe di cui Hackman era stato comproprietario. Tra i ricordi più preziosi, i quadri dipinti dall’attore dopo il ritiro dal cinema, ora in fase di catalogazione. Un ultimo segno dell’eredità artistica lasciata da un gigante del cinema.