
La Corte di Cassazione è attesa oggi a una decisione cruciale nel processo per l’omicidio di Serena Mollicone, la giovane di Arce uccisa nel giugno 2001. Il sostituto procuratore generale ha chiesto l’annullamento della sentenza di assoluzione e un nuovo processo d’appello per il maresciallo Franco Mottola, sua moglie Annamaria e il figlio Marco.
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La richiesta della procura generale
Secondo l’accusa, la sentenza della Corte d’Assise d’Appello di Roma presenta un “macro vizio” nella motivazione ed è definita dal pg come “totalmente carente” e con un “atteggiamento pilatesco”. In particolare, non sarebbe stata adeguatamente valutata la presenza di Serena Mollicone nella caserma di Arce la mattina della sua morte, né sarebbero stati considerati in maniera unitaria una serie di indizi. Durante la requisitoria, il pg ha sostenuto il ricorso della procura generale di Roma, parlando di “plurime violazioni di legge” nella sentenza che ha assolto i tre imputati.
Una battaglia lunga 24 anni
L’accusa aveva chiesto 24 anni di carcere per Franco Mottola e 22 anni per il figlio e la moglie, ma la Corte d’Assise d’Appello aveva stabilito che non vi fosse certezza sulla loro colpevolezza né sul fatto che Serena sia stata uccisa in caserma.
Diversa la sorte per gli altri due imputati, i carabinieri Vincenzo Quatrale e Francesco Suprano, la cui vicenda si è chiusa con l’assoluzione in secondo grado. Ora la Cassazione deve decidere se confermare la sentenza di assoluzione o accogliere la richiesta della procura generale e aprire un nuovo capitolo giudiziario su un caso che, a distanza di 24 anni, non ha ancora un colpevole.