
Le parole di Luciana Littizzetto pronunciate durante il programma Che tempo che fa hanno scatenato la reazione di numerosi militari italiani, offesi dal modo in cui l’attrice ha descritto le capacità belliche del Paese. In particolare, una frase ha colpito nel vivo chi indossa l’uniforme: “Noi italiani non siamo capaci di fare le guerre, facciamo cagarissimo a combattere“.
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A rispondere con forza è un militare in servizio, che ha scritto una lunga lettera indirizzata proprio alla comica. “Cara (per quello che ci costi…) Luciana Littizzetto, io sono uno di quei soldati che, secondo te, fa ‘cagarissimo’”, esordisce il militare, che dimostra però fair play augurandole una pronta guarigione dopo i recenti problemi di salute.
“Il militare italiano è un professionista rispettato”
Nel suo intervento, il soldato critica la visione caricaturale delle Forze Armate, che secondo lui deriverebbe più dalla commedia cinematografica che dalla realtà. “Forse troppi film del Colonnello Buttiglione o di Soldati. 365 giorni all’alba hanno influenzato la tua opinione”, ironizza, evidenziando come invece il militare italiano sia apprezzato all’estero per la sua professionalità.
Riconosce i limiti legati a equipaggiamenti e supporto logistico, ma sottolinea che i soldati italiani si distinguono per un tratto umano fondamentale: “Non ci piace ammazzare. Se dobbiamo, lo facciamo, ma sempre con scrupoli morali. Cerchiamo di salvare vite, non di toglierle”.
La guerra e il sacrificio: “Abbiamo avuto morti per non colpire civili”
Il militare porta un esempio concreto: durante una missione in Somalia, alcuni soldati italiani hanno preferito subire perdite piuttosto che sparare su donne e bambini usati come scudi umani dai miliziani. “Abbiamo avuto morti, feriti e gente sulla sedia a rotelle. Ma noi facciamo ‘cagarissimo’. Se è così, io ne sono orgoglioso”, conclude con amarezza. Un messaggio forte, che mette in luce il sacrificio e la complessità di un mestiere spesso giudicato con leggerezza.