
Le indagini sull’omicidio di Pierina Paganelli sembrano essere a un punto di svolta. Gli inquirenti stanno stringendo il cerchio, e il ruolo di Manuela Bianchi, indagata per favoreggiamento, diventa sempre più centrale. Nel frattempo, l’unico sospettato, Louis Dassilva, potrebbe presto uscire di prigione.
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L’incidente probatorio del 25 marzo
Il prossimo 25 marzo potrebbe essere una data cruciale per l’inchiesta: è stata fissata l’udienza per l’incidente probatorio in cui verrà interrogata Manuela Bianchi, nuora della vittima e testimone chiave. La donna aveva dichiarato di aver incontrato Louis Dassilva la mattina del ritrovamento del cadavere, nel sottoscala del condominio. Una rivelazione che le è costata l’indagine per favoreggiamento. Sarà proprio Dassilva a decidere se partecipare all’udienza o rinunciare al confronto con la sua ex amante.
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Il nodo delle immagini della “Cam3”
Un elemento fondamentale nell’inchiesta è rappresentato dalle riprese della “Cam3”, la videocamera che avrebbe immortalato l’assassino pochi minuti dopo il delitto. Secondo le analisi, l’altezza dell’uomo ripreso sarebbe incompatibile con quella di Dassilva. Un dettaglio che potrebbe ribaltare l’intero impianto accusatorio. Inoltre, si dovrà valutare anche il colore della pelle della persona inquadrata dalle telecamere.
Il collegamento con l’incidente di Giuliano Saponi
L’indagine si intreccia con un altro mistero: l’incidente avvenuto il 7 maggio 2023, in cui rimase coinvolto Giuliano Saponi. In questo contesto, è stato ascoltato Loris Bianchi, fratello di Manuela, il quale ha riferito che quella mattina Louis Dassilva era uscito per andare a correre.
Tuttavia, la versione fornita da Dassilva e dalla moglie Valeria Bartolucci è differente: avevano dichiarato di essere fuori città per un funerale. Un alibi smentito dall’analisi delle celle telefoniche, che ha localizzato i loro dispositivi a Rimini. Le indagini proseguono e potrebbero presto portare a nuovi clamorosi sviluppi.