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Drone russo sul Lago Maggiore, la Procura apre un fascicolo per spionaggio e terrorismo: “Cinque voli sospetti solo a marzo”

Pubblicato: 31/03/2025 11:12

Il governo italiano è in allerta dopo il sorvolo misterioso di un drone sopra Ispra, sul Lago Maggiore, e sta cercando di capire cosa sia realmente successo nei cieli della zona. A suscitare preoccupazione sono le possibili implicazioni di spionaggio e i rischi per la sicurezza nazionale. Un drone, individuato dal Centro comune di ricerca della Commissione europea, è stato rilevato nelle vicinanze di un’importante struttura per la ricerca nucleare, il Joint Research Centre (JRC), situato a Ispra.
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La Procura di Milano ha avviato un’indagine per spionaggio politico o militare, con l’aggravante della finalità di terrorismo. Il fascicolo è coordinato dal pm Alessandro Gobbis e dall’aggiunto del pool antiterrorismo Eugenio Fusco. L’inchiesta riguarda un’attività che potrebbe aver causato un grave danno a un Paese o a un’organizzazione internazionale, con l’intento di intimidire la popolazione.
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Reato di spionaggio e aggravante terroristica

Il reato di spionaggio, che può comportare pene fino all’ergastolo, è stato contestato a carico di ignoti. L’inchiesta si concentra su atti che potrebbero compromettere le operazioni militari o la sicurezza dello Stato. L’aggravante della finalità terroristica riguarda condotte che potrebbero destabilizzare le strutture politiche ed economiche fondamentali di un Paese o di un’organizzazione internazionale.

Le indagini sono ancora in fase preliminare, con un’inchiesta aperta dal pool Antiterrorismo della Procura di Milano, affidata ai carabinieri del Ros. Il governo, nel frattempo, ha già avviato misure per raccogliere informazioni precise sulla natura e sul percorso del drone. Sebbene gli esperti abbiano inizialmente ipotizzato che l’apparecchio fosse di fabbricazione russa, le indagini sembrano indicare che il drone sia stato probabilmente lanciato da un’area più vicina, piuttosto che dalla Russia. Gli investigatori sospettano che possa essere stato manovrato da una zona non lontana dal JRC, e il volo del drone sarebbe stato tracciato sulle mappe del sito D-Flight, che riporta anche le zone con limitazioni di sorvolo, comprese quelle intorno alle strutture sensibili come quelle di Ispra.

Nel frattempo, gli esperti stanno anche verificando eventuali richieste di permesso per il sorvolo sul Lago Maggiore, per capire se ci fosse una motivazione legittima dietro la presenza del drone.

Preoccupazioni in Parlamento e per la sicurezza nazionale

L’allarme ha suscitato l’attenzione anche del Copasir, il Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica, che sta monitorando la situazione da vicino. Il tema della guerra ibrida, sempre più presente nelle analisi dell’intelligence italiana, è stato ripreso nella relazione annuale dei servizi segreti, mettendo in evidenza il rischio di operazioni come quella avvenuta a Ispra. Non si esclude che l’incidente possa essere legato a un tentativo di spionaggio, un’ipotesi che richiama alla mente un altro episodio preoccupante sul Lago Maggiore: nel 2023, infatti, un naufragio che ha coinvolto tre agenti segreti si è concluso con la condanna per omicidio colposo del comandante della barca.

Il caso solleva anche questioni più ampie sulla difesa della sicurezza nazionale. In un periodo in cui si discute a livello europeo della necessità di rafforzare le difese militari, il sorvolo non autorizzato di un’area così sensibile solleva interrogativi sulle vulnerabilità delle infrastrutture strategiche italiane.

Sorvoli esclusivi e nuovi accertamenti

Nel frattempo, le forze di sicurezza escludono che il drone abbia sorvolato altre infrastrutture sensibili, come gli stabilimenti di Leonardo Elicotteri, situati in provincia di Varese, o altre basi NATO in Lombardia. Tuttavia, sono ancora in corso verifiche su possibili intrusionsi sopra il Nato Rapid Deployable Corps a Solbiate Olona, vicino a Varese, e su un altro centro di ricerca nucleare nel Pavese.

Uno degli aspetti più inquietanti della vicenda riguarda la persistenza del drone: ha sorvolato ripetutamente la stessa zona per diversi giorni, senza sembrare preoccupato di essere individuato. Questo comportamento solleva la domanda su chi fosse realmente al comando del velivolo e quali fossero le sue intenzioni. Cosa voleva osservare oltre i cancelli del centro di ricerca europeo? Si trattava davvero di una minaccia, o di un semplice errore?

Le indagini sono ancora in corso, e il governo continua a monitorare la situazione con attenzione, consapevole che ogni nuova scoperta potrebbe aggiungere un tassello importante per la sicurezza del paese.

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