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Sara Campanella uccisa per strada: lui la importunava da anni. In 5mila in piazza

Pubblicato: 01/04/2025 22:16

Nel pomeriggi, oltre 5.000 persone si radunano nella Galleria Vittorio Emanuele per prendere parte alla manifestazione promossa da Non Una di Meno, Udu e Rete degli Studenti.

Giovedì sera, invece, si terrà una fiaccolata organizzata dall’Università di Messina, con il sostegno di tutte le associazioni studentesche e in collaborazione con il Comune. L’evento inizierà alle 19:30 nel cortile del Rettorato in piazza Pugliatti, dove è stato predisposto un momento di riflessione. Da lì, il corteo proseguirà fino a piazza Unione Europea, sede del Municipio.

Nel frattempo, davanti alla fermata dell’autobus di viale Gazzi, dove è stata uccisa Sara, sono stati deposti mazzi di fiori, candele e messaggi di affetto, in un silenzioso omaggio alla giovane vittima.

“Amate come se fosse l’ultimo giorno e baciatevi come se fosse l’ultimo, ma soprattutto VIVETEVI!” È con queste parole che Antonino, giovane palermitano, ha affidato ai social il suo strazio per la morte della fidanzata Sara Campanella, la 22enne vittima di un brutale femminicidio. Un messaggio intriso di amore, dolore e promesse infrante, pubblicato su Instagram poche ore dopo la tragedia. “Stasera ti ho perso amore mio… ti prometto che le promesse che ti ho fatto le manterrò fino alla fine”, scrive il ragazzo, lasciando trapelare il senso di impotenza di fronte a una perdita tanto assurda quanto ingiusta.

Su Facebook, le sue parole si fanno ancora più intense: “Tutto questo non doveva succedere… proprio a noi due no… mi è stato tolto un pezzo del mio cuore… la mia bambina”. Antonino si aggrappa al ricordo della giovane compagna, dipingendola come “una ragazza educata, studiosa e gentile con tutti”. Il dolore personale si intreccia al bisogno di giustizia, in un mondo che lui stesso definisce “sporco e pieno di assassini senza pietà”.

Nel frattempo, emerge un’altra verità: quella raccontata dal cugino di Sara ai microfoni di Fanpage.it, che chiarisce un punto rimasto a lungo frainteso nei primi momenti successivi alla notizia. “Chi ha ucciso Sara non era il suo ex. Lei con questa persona non ha mai avuto una relazione, non è mai stato il suo fidanzato. Bisogna rimarcare questo”. Una precisazione importante che getta nuova luce su quanto accaduto.

Sara e il fidanzato

Secondo il parente, Sara potrebbe aver vissuto una situazione difficile già da tempo, forse senza trovare il coraggio di denunciare. “Non ha mai fatto trasparire nulla, neanche a noi in famiglia”, conclude, con un misto di dolore e sgomento.

La storia di Sara si fa così ancora più straziante, intrecciando amore, violenza, incomprensioni e un vuoto incolmabile. Un vuoto che Antonino, e con lui tutta la famiglia, cercherà ora di colmare con il ricordo e con la battaglia per la verità.

È stato fermato nella notte Stefano Argentino, 27 anni, accusato dell’omicidio di Sara Campanella, la studentessa ventiduenne uccisa a Messina con diverse coltellate. Il giovane, collega della vittima, è stato bloccato dai carabinieri in un B&B a Noto, dove si era rifugiato.

Stefano Argentino il collega di università

Sara subiva da tempo le attenzioni ossessive di Argentino. “Attenzioni sempre più morbose – ha dichiarato il procuratore di Messina, Antonio D’Amato – anche se non erano mai giunte a una soglia tale da far scattare una denuncia da parte della giovane”. Il 27enne l’ha seguita nei pressi del Policlinico, per poi aggredirla nei pressi di una fermata dell’autobus in viale Gazzi.

Sara ha urlato, ha provato a difendersi, ma il colpo alla gola è stato fatale. “A un certo punto ho sentito la giovane dire: ‘Basta, lasciami, basta’” racconta una testimone. Le telecamere hanno ripreso l’intera scena, dalla discussione fino alla fuga dell’aggressore.

La madre della vittima, Maria Concetta Zaccaria, è arrivata a tarda sera all’obitorio, urlando disperata: “Non è vero. Non è vero”. L’amico di famiglia Lorenzo Romano, incredulo, ha raccontato: “Con suo fratello Claudio andavamo a scuola insieme. Ho sperato fino all’ultimo fosse un caso di omonimia”.

Gli investigatori hanno dato il via a una caccia all’uomo durata ore, fino a rintracciare e fermare l’indagato. Ora dovrà rispondere di omicidio pluriaggravato.

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Ultimo Aggiornamento: 01/04/2025 22:26

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