
Una nuova inchiesta giornalistica riaccende i riflettori sulla strage di Ustica, il disastro aereo del 27 giugno 1980 in cui persero la vita 81 persone a bordo del volo IH870 dell’Itavia, partito da Bologna e diretto a Palermo. A distanza di oltre quarant’anni, l’inchiesta curata da Paolo Biondani e pubblicata da L’Espresso punta in modo deciso verso una pista americana.
Leggi anche: Strage di Ustica: ministeri della Difesa e dei Trasporti condannati
Non fu un attentato né un missile
Secondo quanto anticipato nell’editoriale del direttore Emilio Carelli, non vi sono tracce materiali di esplosioni, né interne né esterne all’aereo. Il DC-9 sarebbe stato invece centrato da un caccia statunitense impegnato in un’operazione di inseguimento contro un Mig libico. A supporto di questa tesi, le perizie tecniche, i resti del relitto e le testimonianze raccolte nel corso degli anni.
La prova della punta deformata
Uno degli elementi ritenuti decisivi dall’inchiesta è la punta deformata dell’ala destra del velivolo. Si tratta, secondo gli esperti, di un segno evidente di un impatto con un oggetto solido. Accanto al relitto sarebbe stato ritrovato anche un contenitore di carburante compatibile con quelli in dotazione ai caccia americani della portaerei Saratoga, che operava nel mar Tirreno proprio in quella notte.
Un’azione di guerra in tempo di pace
Per L’Espresso, quella notte si consumò una vera e propria azione di guerra in un contesto di pace, e l’Italia si sarebbe trovata coinvolta suo malgrado in una vicenda di portata internazionale. Tuttavia, gran parte delle prove utili a chiarire quanto accaduto sarebbero state occultate o fatte sparire, in un tentativo sistematico di insabbiamento.
Il tributo ai familiari e la riabilitazione di Itavia
L’inchiesta, scrive ancora Carelli, vuole essere anche un tributo alle vittime e alle loro famiglie. Al tempo stesso, mira a riabilitare la reputazione della compagnia Itavia, per anni colpita da una narrazione infondata sul cedimento strutturale del velivolo, oggi smentita dai fatti.