
Brutte notizie per Fabio Fazio, che questa volta non arrivano dalla televisione ma dal mondo dell’imprenditoria. Il popolare conduttore, volto storico della Rai e oggi alla guida del talk show Che Tempo Che Fa su Nove, si trova al centro di una vicenda che rischia di compromettere la sua immagine pubblica. Dopo anni di successi sul piccolo schermo, Fazio aveva deciso di investire nel settore dolciario, rilanciando nel 2022 lo storico marchio di cioccolato Lavoratti 1938, insieme all’imprenditore Davide Petrini.
Un’avventura imprenditoriale nata all’insegna dell’eccellenza e dell’artigianalità, con l’obiettivo di coniugare tradizione e qualità, tanto da diventare uno dei casi più discussi tra le nuove start-up gourmet italiane. Ma il sogno imprenditoriale ha subito una battuta d’arresto dopo che il nome dell’azienda è finito in una delicata inchiesta legata alla sicurezza alimentare. Una tegola per Fazio, che da sempre ha costruito la sua carriera su credibilità, rigore e sobrietà.

Il Codacons ha infatti annunciato di aver presentato un esposto contro l’azienda Lavoratti 1938. L’associazione dei consumatori ha avviato “un’azione risarcitoria a tutela di tutti i consumatori coinvolti nella vicenda”, dopo che all’azienda è stata comminata una multa da quasi 100mila euro per presunte irregolarità nelle etichette di alcuni prodotti.
Secondo quanto riportato dal quotidiano La Verità, i Carabinieri del nucleo Tutela agroalimentare avrebbero riscontrato la presenza di indicazioni ingannevoli su alcune confezioni di cioccolato e creme spalmabili. In particolare, venivano menzionate denominazioni protette come il “Pistacchio verde di Bronte” e la “Nocciola di Giffoni”, quando in realtà gli ingredienti utilizzati non corrispondevano a quelle specifiche DOP e IGP.

A seguito dell’inchiesta, sono state sequestrate circa 1.200 confezioni tra cioccolatini e praline, per un totale di quasi 1,4 quintali, e sono state ritirate 5.400 etichette relative a vari prodotti. L’operazione si è conclusa con 13 sanzioni amministrative emesse nel febbraio 2024, per un importo complessivo che sfiora i 100.000 euro.
L’azienda ha però chiarito subito la propria posizione attraverso una nota ufficiale firmata da Alessia Parodi, amministratore delegato di Dolcezze di Riviera Srl, società proprietaria del marchio. “La sanzione è stata sanata immediatamente e il packaging corretto. Si è trattato di un errore su una produzione di prova con ingredienti non certificati, utilizzati per test interni”, ha spiegato Parodi, difendendo la qualità e la tracciabilità delle materie prime utilizzate. “Siamo profondamente colpiti da questo attacco all’immagine aziendale – ha aggiunto – e ci riserviamo ogni azione legale”.