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Simone e Chiara, chi sono i due giovani uccisi dal vicino pregiudicato: lui si è suicidato tagliandosi la gola

Pubblicato: 25/04/2025 12:10

«Aiutatemi, non mi sento bene». Con queste parole Andrea Longo aveva contattato il 118 nel pomeriggio, poche ore prima di compiere un gesto estremo. Il 34enne, originario del Varesotto ma da qualche mese residente a Volvera, aveva lamentato un forte malessere e crisi d’ansia, tanto da richiedere l’intervento dei sanitari. Nonostante la richiesta di soccorso, l’uomo è rimasto nel suo appartamento di via XXIV Maggio, dove la situazione è precipitata tragicamente.

Intorno alle 20.45, Longo ha preso un coltello da sub a doppia lama e si è diretto verso l’abitazione dei suoi vicini al primo piano. Secondo le prime ricostruzioni, ha suonato il campanello e, non appena gli è stata aperta la porta, ha aggredito con violenza Simone Sorrentino (24 anni) e Chiara Spatola (29). La coppia, colpita ripetutamente, ha cercato di fuggire, ma è stata rincorsa e raggiunta nel cortile interno del condominio.

Dopo l’aggressione, Longo si è tolto la vita colpendosi alla gola con la stessa arma. I carabinieri, giunti sul posto, hanno trovato i tre corpi distesi in un lago di sangue. Gli investigatori stanno cercando di chiarire il movente, ma il passato dell’aggressore — segnato da problemi psichici e disoccupazione — lascia intravedere un quadro instabile.

«Aspettava Chiara tutti i giorni all’ingresso»

Ulteriori indagini dei militari dell’Arma cercheranno di fare chiarezza sulla dinamica dei fatti e soprattutto sul movente di un duplice omicidio così cruento. Intanto saranno sentiti dei testimoni per cercare di ricostruire la vita pregressa dell’omicida, che aveva precedenti, soffriva di disturbi psichici e risultava disoccupato da alcuni mesi. Andrea Longo aveva già litigato diverse volte con i vicini e i rapporti erano molto tesi. Tanto che la coppia di fidanzati era ormai in procinto di trasferirsi. Simone Sorrentino e Chiara Spatola, entrambi operai, stavano per lasciare la casa di Volvera anche per lasciarsi alle spalle le difficoltà con un vicino particolarmente invadente. «Non ne potevano più, Chiara lo trovava tutti i giorni all’ingresso: la aspettava», racconta una conoscente.  

Tensioni con i vicini erano già note, e pare che i rapporti fossero ormai al limite. «Non ne potevano più, Chiara lo trovava ogni giorno all’ingresso: la aspettava», racconta una vicina. La giovane coppia, entrambi operai, stava per cambiare casa proprio a causa dei continui attriti con Longo, definito da alcuni residenti come una persona invadente e imprevedibile.

Il sogno di Simone e Chiara era quello di sposarsi. La loro morte ha lasciato sgomenta l’intera comunità di Volvera. Nella serata, una folla commossa ha affollato la zona dell’omicidio, tra pianti, incredulità e rabbia. «Ma perché non l’hanno portato via oggi in ambulanza?», si disperano i familiari. Un vicino aggiunge: «Quel ragazzo era un pericolo noto, eppure nessuno ha fatto nulla».

Dolore e indignazione si mescolano, in una vicenda che lascia aperti interrogativi drammatici su prevenzione e assistenza.

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