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“Vi prego, aiutatemi”. Roberto muore dopo il disperato appello: la sua storia fa indignare l’Italia

Pubblicato: 28/04/2025 13:22

Un destino crudele ha unito padre e figlia nella sofferenza e nella morte, lasciando dietro di sé dolore e interrogativi. Dopo la tragica scomparsa della figlia Barbara, 42 anni, ora anche Roberto Durastante, 79 anni, ha perso la vita. Una storia familiare segnata da lutti e da una sensazione di ingiustizia che non avrà risposte.
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Durastante, romano ma con legami profondi con il Bellunese, dove riposano la moglie e la figlia scomparsa, è deceduto il 25 aprile. L’uomo aveva più volte denunciato una situazione sanitaria precaria, che lo aveva lasciato solo e senza cure adeguate proprio nel momento di massimo bisogno. Una fine che lascia sgomenta la sua famiglia, convinta che qualcosa si sarebbe potuto fare per salvarlo.

Solo pochi giorni prima della morte, Durastante aveva lanciato un drammatico appello su Facebook: «Quasi 80 anni, sono cardiopatico, mi lasciano tutta la notte su una sedia al Policlinico Casilino». Aveva chiesto aiuto disperatamente: «Per l’amor del cielo, trovatemi un posto in cardiologia, altrimenti è la fine per me». Ma quel grido d’allarme è rimasto inascoltato troppo a lungo.

Secondo quanto raccontato dalla figlia Roberta, all’uomo sarebbe stata concessa solo in un secondo momento una barella, dopo l’iniziale rifiuto di un infermiere che avrebbe risposto, con cinismo, di “prendersela con il governo Meloni”. Roberto è stato infine trasferito, ma non nel reparto cardiologico richiesto: è stato ricoverato in medicina, dove è morto tre giorni dopo.

«Crediamo che il suo scompenso cardiaco non sia stato gestito come doveva», ha dichiarato la figlia, visibilmente provata. «Abbiamo molti dubbi su come è stata inquadrata clinicamente la sua condizione. Purtroppo ora ci ha lasciati». L’amarezza della famiglia si unisce alla convinzione che il decesso si sarebbe potuto evitare, se le cure fossero state tempestive e adeguate.

Per sua volontà, Roberto Durastante sarà riportato a Belluno, dove riposerà accanto alla moglie e alla figlia Barbara, nel cimitero di Prade. Un ritorno tra le persone amate, ma anche un ultimo atto simbolico di una vicenda familiare in cui la sofferenza non ha trovato risposta, e la giustizia resta, ancora una volta, solo una parola.

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