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Ancelotti, clamoroso dietrofront: niente Brasile, c’è un’offerta faraonica

Pubblicato: 30/04/2025 18:00

La storia tra Carlo Ancelotti e la Seleção brasiliana si è trasformata in una vera e propria telenovela. Ogni giorno un nuovo episodio, ogni episodio un colpo di scena. E proprio quando sembrava che l’allenatore italiano fosse ormai destinato alla panchina brasiliana, ecco arrivare un nuovo dietrofront.

Colpo di scena: la firma che non arriva

Il matrimonio tra Carletto e la Verdeoro era dato per certo, mancava solo la firma. Ma proprio in dirittura d’arrivo, tutto è saltato ancora una volta. Lunedì, Ancelotti era a Londra, pronto a firmare il contratto da nuovo commissario tecnico del Brasile, almeno secondo fonti brasiliane. Ma martedì la situazione è cambiata radicalmente.

Non è arrivata nessuna firma, ma una telefonata al presidente della CBF Ednaldo Rodrigues: grazie per la fiducia, ma non se ne fa nulla. Le motivazioni dietro questo passo indietro sono due e pesano come macigni.

I motivi del dietrofront

Il primo motivo è la posizione dei vertici dei blancos, che non vogliono traghettatori per il prossimo Mondiale per club. Vogliono Ancelotti fino alla fine della stagione. Pertanto, il tecnico ha chiarito che, se dovesse trasferirsi in Brasile, lo farebbe non prima di agosto. Una doccia fredda per la federazione brasiliana, che pensava che l’addio di Carletto fosse già pianificato per giugno.

Inoltre, Marca ha rivelato l’altro nodo in ballo: un’offerta faraonica dall’Arabia Saudita. Si parla di 50 milioni netti a stagione. Una cifra che potrebbe far vacillare anche il più stoico dei monaci tibetani, figuriamoci un allenatore che ha già vinto tutto.

Il futuro della Seleção

Il Brasile si trova nuovamente a rimettere insieme i cocci. Ancelotti, sempre più enigmatico, guiderà il Real Madrid nell’avventura americana prima di decidere se farsi sedurre dal fascino esotico e dai petrodollari sauditi. La Seleção dovrà ripartire, forse con un nome meno glamour, ma più disponibile. Perché a questo punto, anche se Carletto dovesse dire “Sì” domani, nessuno ci crederebbe più davvero.

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