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Principe Andrea, nuove accuse: “Coinvolto anche in uno scandalo milionario sul Covid, è sempre più imbarazzante per Re Carlo”

Pubblicato: 30/04/2025 11:55
Principe Andrea scandalo Covid

Nuove ombre si allungano sulla figura del principe Andrea, sempre più avvolto da una spirale di scandali, affari ambigui e controversie internazionali. Se per molti anni è stato uno degli esponenti più attivi della famiglia reale britannica, oggi il suo nome è associato a una serie di vicende che ne hanno compromesso irrimediabilmente la reputazione pubblica e politica.
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L’ascesa con Pitch@Palace e la caduta post Epstein

Nel 2014, il duca di York aveva lanciato Pitch@Palace, una piattaforma nata per promuovere giovani start up e iniziative imprenditoriali innovative, fungendo anche da vetrina internazionale per il network di contatti della royal family. Nel 2017, il progetto si era ampliato con la creazione della Pitch@Palace Global Ltd, segnando una nuova fase del suo impegno nel mondo degli affari. Tuttavia, il colpo di grazia arrivò due anni dopo: nel 2019, Andrea fu travolto dallo scandalo Jeffrey Epstein, finanziere e pedofilo condannato, con cui il principe aveva intrattenuto un’amicizia tanto stretta quanto imbarazzante.

La famigerata intervista concessa a BBC Newsnight, con la quale il principe tentò di difendersi dalle accuse di aver avuto rapporti sessuali con la giovane Virginia Giuffrè, segnò il punto di non ritorno: la famiglia reale lo allontanò ufficialmente, privandolo del permesso di rappresentarla e delle sue funzioni pubbliche. A quel punto, anche la sua creatura imprenditoriale passò di mano.

Affari pericolosi con Doug Barrowman

Il passaggio di Pitch@Palace Global Ltd a nuovi partner si rivelò tutt’altro che risolutivo. A rilevare il controllo della società fu infatti Doug Barrowman, imprenditore britannico alla guida della Knox House Trustees. La compagnia avrebbe amministrato la piattaforma per conto del principe Andrea fino al 2023, secondo documenti ufficiali depositati presso l’Agenzia del Dipartimento per Affari e Commercio. Questo meccanismo, tipico della gestione societaria in ambienti reali, prevedeva l’intermediazione di soggetti “designati” per agire in nome e per conto della proprietà, pur non figurandone ufficialmente.

Ma anche Barrowman è finito al centro dell’attenzione mediatica. Insieme alla moglie, la baronessa Michelle Mone, imprenditrice dell’intimo ed ex membro della House of Lords, è stato accusato di aver interferito con il governo britannico per favorire la società Medpro, ottenendo commesse per oltre 200 milioni di sterline durante l’emergenza Covid-19. Nonostante la coppia si sia difesa parlando di “caccia alle streghe”, la vicenda ha nuovamente risucchiato il nome del duca di York in una rete di affari quanto meno discutibili.

I legali di Barrowman hanno precisato che Andrea di York non era coinvolto né personalmente né professionalmente nella gestione di Knox House Trustees o nei contratti di Medpro. Tuttavia, la presenza della sua ex compagnia in uno scenario così delicato ha riacceso le polemiche, alimentando dubbi sulla reale distanza tra il principe e certi circuiti imprenditoriali.

La pista cinese e il sospetto di spionaggio

Non è l’unico episodio a gravare sulla figura del principe. Già nel dicembre scorso, Pitch@Palace era stato accostato a un nuovo scandalo, stavolta con implicazioni di spionaggio internazionale. Al centro della questione, l’imprenditore cinese Yang Tengbo, risultato essere in contatto con servizi segreti di Pechino. Tengbo, che avrebbe collaborato con la piattaforma ideata da Andrea, è stato accusato di operare come spia per conto del governo cinese. Il diretto interessato ha respinto ogni accusa, ma il legame con il duca di York ha sollevato nuove preoccupazioni.

Secondo quanto riportato, Andrea aveva disperatamente bisogno di denaro, sia per mantenere il suo stile di vita, sia per evitare lo sfratto dal Royal Lodge di Windsor, che re Carlo III avrebbe più volte tentato di ottenere. L’idea di attrarre investitori internazionali tramite la sua iniziativa per start up sembrava una via plausibile. Tuttavia, i rapporti con personaggi controversi come Tengbo non hanno fatto che peggiorare la sua posizione.

Il ritorno a corte appare sempre più lontano

Malgrado le continue smentite e la strategia difensiva adottata dai legali dei suoi ex partner, l’immagine pubblica del principe Andrea appare ormai irrimediabilmente compromessa. La sua esclusione dagli impegni ufficiali della famiglia reale non sembra destinata a finire presto. Troppi scandali, troppi errori di valutazione, troppe frequentazioni ambigue per immaginare un suo ritorno in una posizione pubblica o istituzionale.

E se da un lato il nome del duca non compare più formalmente nei documenti della compagnia da lui fondata, è evidente come le sue scelte continuino a produrre effetti a lungo termine, tanto sul piano personale quanto su quello della credibilità dell’intera monarchia. La corona, già alle prese con il rinnovamento dell’immagine in epoca post-Elisabetta II, sembra non avere alcuna intenzione di riaprire le porte a un fratello scomodo che, a oggi, rappresenta più un problema che un patrimonio.

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