
È morto a 71 anni Enzo Giordano, figura chiave dell’ippica italiana e internazionale, conosciuto per essere stato il proprietario del leggendario Varenne, il trottatore più vincente della storia. La sua scomparsa rappresenta la fine di un’epoca per lo sport italiano. Ad annunciare la notizia è stato Giampaolo Minnucci, il driver che guidò Varenne in tutte le sue imprese. Giordano era ricoverato al Policlinico di Napoli da alcuni giorni. Ironia del destino, domenica prossima, al Gran Premio Lotteria di Agnano, Varenne sfilerà per l’ultima volta davanti al suo pubblico, a pochi giorni dal suo trentesimo compleanno.
La morte di Giordano ha scosso il mondo del trotto. In tanti ricordano la sua eleganza, il suo riserbo e la passione instancabile che ha portato nel settore, trasformando un cavallo semi sconosciuto in un mito sportivo. Varenne oggi vive in un centro di allevamento a Eboli, nel Salernitano, amato e accudito da chi non lo ha mai dimenticato.

La storia tra Giordano e Varenne iniziò quasi per caso. L’imprenditore, che gestiva un ufficio cambi a Napoli, acquistò il giovane trottatore nel 1997 dopo averlo visto correre male a Bologna. Eppure, qualcosa lo colpì: la struttura imponente, la forza, la presenza. Decise di rischiare e pagò 170 milioni di lire, fondando così la scuderia Dany. Fu l’inizio di una leggenda.
Con Giampaolo Minnucci in sulky, Varenne conquistò l’Italia e poi il mondo: Prix d’Amérique, Elitloppet, Gran Premio Lotteria, Breeders Crown, e il Trot Mondial di Toronto come ultima corsa. Sessantadue vittorie su 73 gare, per oltre 6 milioni di euro di premi. Un record imbattuto, che ha trasformato il “Capitano” in un simbolo nazionale.

Giordano non era solo un proprietario, ma il motore silenzioso dietro il successo. Un uomo di fiducia e visione, che lavorò sempre nell’ombra per permettere a Varenne e a Minnucci di scrivere la storia. “Non lo considerava suo cavallo – ha ricordato Minnucci – ma un patrimonio dell’Italia”.
Il legame tra i due fu saldo fino all’ultimo. “C’era una fusione totale”, ha detto Minnucci. “Quando gli proposi di acquistare Varenne, mi disse che il nome gli piaceva perché in viaggio di nozze aveva soggiornato in Rue de Varenne, a Parigi. Fu un segno”. La sfilata di domenica ad Agnano, richiesta proprio da Giordano nei suoi ultimi giorni, sarà il tributo perfetto. Un addio sentito a chi ha regalato all’Italia il più grande trottatore di tutti i tempi.
Con la morte di Enzo Giordano, se ne va un pezzo di storia, ma resta la leggenda di Varenne, che continua a vivere nei ricordi, nei numeri e nei duemila figli sparsi per gli ippodromi del mondo.