
Manca poco al 7 maggio, giorno in cui si aprirà ufficialmente il Conclave per scegliere il successore di Papa Francesco. In Vaticano si susseguono celebrazioni, incontri riservati, messe e cene strategiche tra cardinali elettori. Ma fuori dalla Cappella Sistina, la battaglia è già iniziata, e non solo a colpi di alleanze o cordate. A infiammare il clima pre-Conclave sono comparse le prime fake news mirate, capaci di influenzare equilibri delicatissimi. Al centro, come spesso accade, lo stato di salute dei candidati più forti.
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Nel gioco sotterraneo che si muove tra curia, stampa e blog internazionali, le indiscrezioni su presunti malesseri diventano armi di pressione o discredito. Un nome su tutti è quello del cardinale Pietro Parolin, già Segretario di Stato vaticano – formalmente decaduto con l’inizio della sede vacante – e considerato tra i più papabili per il futuro pontificato. Proprio Parolin è finito, nei giorni scorsi, nel mirino di una notizia falsa: un presunto malore avvenuto il 30 aprile.

La “soffiata” è arrivata da oltreoceano. Il sito CatholicVote.org, espressione dell’area conservatrice cattolica americana, ha pubblicato un articolo secondo cui Parolin sarebbe svenuto al termine della Congregazione Generale di mercoledì scorso. Si parlava di un picco di pressione alta, subito superato grazie a un rapido intervento medico. La notizia è poi stata ripresa anche in Italia, pur con cautela. Ma da fonti vaticane qualificate è arrivata una smentita secca: nessun malore, nessuna variazione nell’agenda del cardinale, che continua a partecipare regolarmente agli appuntamenti.
Dietro la disinformazione, in molti intravedono una strategia ben precisa. Il Conclave è un evento chiuso al mondo, ma la guerra per la successione inizia ben prima, a colpi di narrazione. La salute – o la presunta mancanza di essa – può diventare un argomento politico. Un precedente eclatante fu quello del futuro Papa Francesco, all’epoca cardinale Jorge Mario Bergoglio. Già nel 2005 e nel 2013, alla vigilia del Conclave, circolarono voci insistenti su sue presunte fragilità, legate all’asportazione di una parte del polmone durante la giovinezza.

Le notizie infondate non si fermarono nemmeno dopo l’elezione. Durante il Sinodo sulla famiglia del 2015, mentre il Pontefice guidava un acceso dibattito su temi divisivi, circolò l’indiscrezione di una visita segreta a Papa Francesco da parte di un oncologo giapponese, specialista in tumori al cervello. Anche quella volta, nessuna conferma: si trattava di una bufala, costruita per destabilizzare.
In attesa che le porte della Sistina si chiudano, è già evidente che il prossimo Papa dovrà affrontare non solo le sfide della Chiesa globale, ma anche un sistema mediatico dove verità e propaganda si confondono facilmente. Il Conclave non si svolge solo tra le mura vaticane: si combatte anche online, tra indiscrezioni mirate e colpi bassi. E la battaglia è appena cominciata.