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“Ferite profonde al collo e alle braccia”: orrore in Italia, la vittima è giovanissima

Pubblicato: 02/05/2025 13:43

Lo hanno trovato senza vita, a terra. Con sul corpo delle ferite compatibili con coltellate autoinflitte. Continuano le indagini dopo il terribile ritrovamento che ha scontolo l’Italia nelle scorse ore, con gli investigatori che si stanno interrogando su cosa sia successo davvero e come abbia avuto origine la tragedia. Anche grazie ai risultati dell’autopsia, appena eseguita.

La vittima è un ragazzo molto giovane, di soli 23 anni, che si trovava in vacanza in Italia. La scoperta, terribile, ha subito sollevato interrogativi sulla sua morte: al momento restano aperte tutte le ipotesi, anche se le indagini si stanno concentrando in particolar modo su un preciso filone.

È stata eseguita in queste ore l’autopsia sul corpo del 23enne turista tedesco trovato privo di vita mercoledì 30 aprile nelle campagne sull’argine del Po, in località Bombardone di Zinasco. In attesa del referto completo, con anche gli esiti degli esami tossicologici, i primi riscontri avrebbero fornito delle seppur ancora informali conferme all’ipotesi del suicidio.

Il coltello è stato trovato dai carabinieri e repertato come arma utilizzata per le ferite che hanno causato la morte del giovane. Gli amici, accampati in tenda vicino al laghetto di pesca sportiva, hanno raccontato di non sapere dell’arma in possesso del ragazzo. La sera precedente, il giovane avrebbe avuto una lite per questioni personali al telefono. Forse sotto l’effetto di alcol o eventuali altre sostanze, che dovrà essere confermato dal tossicologico, il giovane si sarebbe prima inflitto un taglio sul braccio e poi quello alla gola, continuando a camminare e perdendo sangue lungo il suo percorso, fino a cadere al suolo e morire dissanguato.

Il corpo è stato trovato almeno un paio d’ore dopo il decesso: ad avvistarlo sono stati altri due pescatori che stavano andando in un altro laghetto naturale nell’area golenale del Po, mentre già gli amici del giovane lo stavano cercando. Nella zona non sarebbe stato riscontrato il transito di altre persone. Anche se l’ipotesi di un eventuale omicidio non era stata esclusa nell’immediatezza, in mancanza di riscontri concreti il fascicolo aperto dalla Procura sul rinvenimento del cadavere ha ipotizzato il reato di istigazione al suicidio, non di omicidio, per consentire tutti gli accertamenti tra cui l’autopsia effettuata oggi.

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