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Orrore a lavoro, è successo ancora: trovato così sul rullo dei rifiuti, atroce

Pubblicato: 08/05/2025 15:36

Una serie di macabri ritrovamenti ha scosso profondamente l’opinione pubblica nelle ultime ore. In un impianto di trattamento dei rifiuti, due corpi senza vita sono stati scoperti a distanza di pochi giorni l’uno dall’altro. Il caso ha destato enorme clamore, sia per le modalità che per la singolare coincidenza temporale, lasciando spazio a molte ipotesi ancora tutte da verificare.

Le autorità locali si sono subito attivate per cercare di comprendere cosa si celi dietro questi eventi. Le ricerche si stanno ora concentrando sull’identificazione delle vittime e sulla ricostruzione dei loro ultimi spostamenti. Nessuna pista viene al momento esclusa.

L’orrore scoperto tra i rifiuti industriali

Il secondo dei due ritrovamenti è avvenuto giovedì 8 maggio, quando un operaio, durante il turno notturno presso un centro di smaltimento, ha notato una sagoma anomala tra i rifiuti trasportati dal nastro. Senza perdere tempo, ha interrotto il macchinario e dato subito l’allarme. L’episodio è accaduto nella zona di Saragozza, città dell’Aragona, dove si trova l’impianto che tratta residui solidi urbani provenienti da decine di comuni.

L’allerta è scattata attorno alle 3 del mattino. Sul posto sono intervenuti i reparti speciali della Guardia Civil e, dopo il recupero del corpo, le attività sono riprese intorno alle 6, come confermato dalle autorità municipali.

Mistero sulla causa della morte

La salma, di un uomo probabilmente giovane, è stata trasportata all’Istituto di medicina legale per l’autopsia. Alcuni operai hanno riferito che “il corpo presentava ferite”, sebbene non sia chiaro se siano state provocate in vita o successivamente, dai macchinari stessi dell’impianto.

Non è ancora stato possibile identificarlo, e si indaga su ogni possibile movente, compreso quello di un regolamento di conti.

Un precedente inquietante

A rendere il caso ancora più inquietante è il fatto che, appena due settimane prima, il 25 aprile, un altro cadavere era stato rinvenuto nello stesso modo e nello stesso impianto. Anche in quel caso si trattava di un uomo, dall’età apparente di circa trent’anni, la cui morte rimane anch’essa avvolta dal mistero.

Gli investigatori lavorano ora su un’ipotesi comune, cercando di stabilire “l’arco temporale in cui i resti sono entrati nell’impianto”, per tracciarne l’origine e comprendere se i due casi possano essere collegati.

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