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Lutto nazionale, è morto il gigante silenzioso: potente tra i potenti!

Pubblicato: 13/06/2025 13:35
franzo grande stevens

Egli attraversava le sale istituzionali come un’ombra discreta ma autorevole, capace di trasformare ogni parola in strategia. Non appariva mai sotto i riflettori, eppure la sua voce pesava come un giudizio: pacata, ma inconfondibile. Chi conosceva la sua figura lo descriveva come un custode silenzioso di equilibri delicati, sempre lì, pronto a intervenire prima che un conflitto potesse deflagrare.

Nel microcosmo del potere industriale torinese, sapeva muoversi con la sicurezza di un navigatore esperto, alla guida di trame sottili che univano economia, giustizia e sport. Sembrava essere ovunque, ma impossibile da afferrare, come un fantasma che agiva nel retroscena, tessendo relazioni e pronunciando sentenze senza pronunciare giudizi. Il suo era un carisma che non necessitava di proclami, ma che parlava attraverso i gesti, i contratti, le alleanze silenziose.

Morto Franzo Grande Stevens

È morto Franzo Grande Stevens, l’uomo che custodiva le chiavi del potere dell’Avvocato, Gianni Agnelli, da cui guadagnò l’epiteto di “l’avvocato dell’Avvocato”.

È morto oggi, 13 giugno 2025, all’età di 95 anni, pochi mesi prima del suo 96° compleanno, che avrebbe celebrato il prossimo 13 settembre. Lo salutano con affetto e gratitudine gli ambienti della Fiat, della Juventus e la città di Torino, che lo hanno visto protagonista per decenni. Una figura destinata a restare impressa non tanto nei titoli dei giornali, quanto nei dietro le quinte di pagine fondamentali della storia economica e sportiva italiana.

Chi era

Nato ad Avola nel 1928 e laureatosi in giurisprudenza a Napoli, divenne col tempo uno dei più influenti professionisti del diritto e dell’industria italiana. Iscritto all’ordine dei giornalisti nel 1954, la sua carriera si incrociò ben presto con quella della famiglia Agnelli, diventandone un pilastro insostituibile .

Vicepresidente della FIAT, presidente di Toro Assicurazioni, CIGA Hotels e della Cassa Nazionale Forense, fu amministratore di IFIL e RCS MediaGroup. A Torino, nel 2003, ricoprì la carica di presidente della Juventus, succedendo a Vittorio Caissotti di Chiusano, fino agli eventi di Calciopoli nel 2006, anno in cui assunse il titolo di presidente onorario. Un gilt-edge della giurisprudenza e delle strategie aziendali italiane, capace di accompagnare i passaggi più delicati della dinastia Agnelli.

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